Città fuori dal comune

postato il 20 Giu 2017
Città fuori dal comune

Domenica scorsa a Torino Assemblea 21 ha promosso un momento di confronto che è stato molto interessante, in contemporanea con l’ennesimo tentativo di riunificazione della sinistra “seria?” al Brancaccio di Roma, su cui non voglio entrare nel merito per ora data la mia recente scottatura con Altra Europa e la mia formazione ecofemminista (cfr L’ecofemminismo in Italia, le radici di una rivoluzione necessaria, Il Poligrafo, Padova, fresco di stampa e scritto a più mani).

Noi di Assemblea 21 ci siamo trovati in qualche decina, non in un teatro con migliaia di persone che volevano entrare e intervenire, ma in un centro sociale, il Gabrio che ci ha offerto accoglienza sotto l’ombra degli alberi del giardino. Decide Roma e Carovana delle periferie, Massa Critica, Genova in comune e City Strike, e la commissione Audit di Parma hanno risposto al nostro invito per discutere insieme di difesa dei beni comuni, debito cittadino e patto di stabilità, privatizzazioni, diritti fondamentali (salute e ambiente, casa..)  “nella convinzione che le città sono di chi le abita..”

I genovesi arrivavano da una tornata elettorale non ancora conclusa ma sufficientemente deprimente, con un M5s diviso in tre dopo la sconfessione di Grillo che nella sua città non  ha portato la sua lista imposta al ballottaggio, alcuni già passati attraverso la spaccatura di Altra Liguria provocata da Cofferati (che visto il gran risultato di un solo eletto nella sua lista e dell’aver favorito l’ascesa di Toti in regione se ne è tornato in europa come nulla fosse) , con l’atteggiamento fatalista che vinca la destra o il PD, tanto la politica sarà sempre la stessa politica neoliberista che ha affossato ogni speranza ( ricordate il periodo arancione e Doria che, come Pisapia non ha più avuto il coraggio di ricandidarsi?). Ci hanno portato una analisi scritta del voto  dal titolo “deserto della politica” e un giudizio molto duro sulla lista Chiamami Genova, candidato sindaco Putti ,consigliere uscito dai 5 stelle, con la convergenza di Rc, Si, altri satelliti, lista in cui alcuni vicini a loro si erano candidati. La fusione Amiu/Iren, finora bloccata grazie alla mobilitazione, Ilva, il terzo valico e la gronda autostradale, acqua pubblica e stop a privatizzazioni, trasporti e rifiuti, trasparenza nella gestione del patrimonio comunale, commissione per l’audit pubblico sul debito sono le lotte che verificheremo essere comuni.

I romani ci hanno spiegato come il consenso incredibile a Raggi, che in alcuni municipi aveva raggiunto il 70%, maturato dopo Mafia Capitale e la cacciata di Marino da parte del Pd, avesse aperto grandi attese di cambiamento del ceto dirigente corrotto e responsabile degli appalti mafiosi, delle speculazioni edilizie e del business su rifiuti e partecipate: uno spazio di possibilità date anche dalla disponibilità ad accettare e condividere molti obiettivi delle lotte sociali negli incontri pre-elettorali con lei (i tre assi patrimonio pubblico, debito e partecipate) e la scelta di assessori come Berdini e altri. E come dopo il primo e successivi rimpasti dopo avvisi di garanzia e altri scandali,lo sgombero  di Rialto le speranze siano rapidamente cadute.  Il gruppo di lavoro di Decide roma (nata due anni fa con il commissariamento Tronca che minacciò di sgomberare tutte le occupazioni di centri sociali e associazioni) relativo al bilancio/debito ha iniziato un Audit (all’inizio con accordo Raggi) che ha messo in luce l’articolazione del debito spaventoso del comune (quasi 2 miliardi)  e commissariato (12 miliardi) più centinaia di milioni delle partecipate  con interessi usurai, mai ricontrattati e di cui, in parte non si conoscono nemmeno i creditori http://www.dinamopress.it/news/debito-tra-squilibri-di-potere-e-opposti-usi-politici. Carovana delle periferie  da Tor Sapienza ha iniziato un lavoro sociale rispetto alle case popolari e al welfare e trasporti, mobilitando con uno sciopero metropolitano e cortei nelle periferie in cui interveniva pesantemente la destra (Casa Pound e Forza nuova).

Cristina Quintavalla, di Libera Cittadinanza,  ha iniziato nel 2012 a Parma l’audit sul debito di bilancio lasciato dalla destra con grandi opere di ogni tipo. Dopo la vittoria di Pizzarotti che non solo aveva promesso di non fare l’inceneritore ma anche di ripianare il debito  il gruppo è diventato centrale nelle lotte sociali a Parma ed ha prodotto il documento recente di giudizio pesante sull’operato in fatto di bilancio, del sindaco ora in ballottaggio. Consiglio a tutti di firmarlo per solidarietà come hanno richiesto, ma anche di leggerlo attentamente per capire il lavoro di questi cinque anni. http://www.liberacittadinanza.it/petizioni/lettera-aperta-sul-debito-pubblico

In ultimo Massa Critica di Napoli ha suscitato l’entusiasmo per tutto ciò che dal 2012 ad oggi si è messo sul piatto e si è ottenuto dal sindaco Demagistris che hanno sostenuto convintamente alle ultime elezioni permettendone la rielezione al primo turno con insugercia, una parte del movimento che ha partecipato direttamente ottenendo eletti. Iniziato ad organizzarsi nel 2011 quando si sono aperti spazi a partire da Bagnoli, sono riusciti a far ritirare la firma al sindaco sul patto per Bagnoli che ne prevedeva una speculazione urbanistica devastante, hanno ottenuto l’uso civico dell’asilo Filangeri, e poi di altri 7 spazi, società consortile ABC per gestione pubblica dell’acqua, primo e unico grande comune in Italia ad aver attuato il referendum che abbiamo vinto nel 2011. In contatto continuo con Barcellona, hanno iniziato l’audit sul debito e, a seguito del riconoscimento dell’uso civico dei beni urbani hanno pure definito la comunità di riferimento: non cittadini ma abitanti. hanno portato in consiglio una proposta di regolamento quadro dello statuto che dovrà ottenere la maggioranza dei 2/3.

Quando la consigliera Maura Paoli di Torino è intervenuta per chiedere chiarimenti e Manuel Coser di assemblea 21 ha chiesto ” come l’orizzonte della relazione con il potere/amministrazione si valuta apertamente, senza dimenticare la relazione con il territorio” la risposta ha sintetizzato il dibattito della giornata.

Troppo importante per essere riassunta in poche righe, ne riparliamo presto. 

 
 
 

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