governo di lei

postato il 5 Set 2019
governo di lei

!f iniziativa femminista: comunicato contemporaneo al giuramento.

Habemus esecutivo, maschile come previsto, giovane e del Sud, che oggi giurerá sulla Costituzione. Le sette ministre sui ventuno piú Conte, hanno comunque deleghe significative (interni, lavoro, pubblica amministrazione, agricoltura, innovazione, infrastrutture e trasporti, pari opportunitá e famiglia).

Ci pare anche abbiano un curricolo congruo a differenza di uomini in ministeri chiave contesi,  come salute, esteri, sottosegretariato alla Presidenza. Saranno le nostre prime interlocutrici: sicurezza delle donne , in casa e nei luoghi pubblici, mai considerata dal Viminale, e capacitá dimostrata di affrontare l’esodo migratorio con serietà dalla prima donna prefetto e ex-capo di gabinetto agli interni; opzione donna, reddito di cittadinanza, conoscenza e aiuto agli esodati e disponibilità a confrontasi con associazioni delle donne nel curricolo per un ministero difficile come quello del Lavoro, difficile come  la P.A. (qui poca esperienza come la Buongiorno che l’ha preceduta) in cui le donne sono in maggioranza lavoratrici ed anche utenti. Indubbia esperienza all’agricoltura, ministero chiave rispetto ai cambiamenti climatici: ci auguriamo segua subito l’esempio austriaco e metta fuori legge il glifosato per cominciare. Al ministero innovazione tecnologica l’attuale assessora a Torino, smart city, con le stesse deleghe: ci confronteremo subito con lei che dovrebbe lavorare in concerto con la De Micheli sulle sperimentazioni in atto, relativamente al 5G, chiedendo alla ricercatrice Fiorella Belpoggi di aiutarci. Altrettanta esperienza a infrastrutture e trasporti che si troverá a gestire TAV, Alitalia, concessioni autostradali e anche il 5G, in ultimo, temo che alle pari opportunita e famiglia non sará facile smontare Pillon e Fontana e , tantomeno, garantire pari opportunitá.

Noi siamo pronte al confonto in Italia e anche in Europa dove, ricordiamo che la presidente della commissione aspetta da noi l’ultima indicazione con due nomi che ha richiesto a tutti gli Stati, per pari opportunità, quello di una donna e di un uomo. Non c’é che l’imbarazzo della scelta e cominciamo a segnalare Loretta Napoleoni, esperta di rapporti con la Cina, Mariana Mazzucato, giá segnalata da associazioni femministe e Laura Boldrini, la cui esperienza é nota.

La nostra poposta politica e l’appello, che potete leggere sulla pagina Fb di If e nel mio post precedente su questo blog, trova molti riscontri. Ringrazio tutte quelle che ci hanno dato la loro disponibilita, che contetteremo in questi giorni. Chiedo subito a Maria Cristina Valsecchi, di aiutarci subito a diffondere il comunicato oggi, in contemporanea con il giuramento. Naturalmente se vuole contattare personalmente me o le altre socie di If, le chiederemo presto di aiutarci anche a formare il gruppo di esperte dsulla salute insieme a altre nostre simpatizzanti come Rossana Becarelli, Marina Toschi, Tullia Todros, tutte con grande esperienza.

Per quanto riguarda il dibattito politico che ho aperto a tutte e tutti quelli che lo desiderano. Oggi pubblico ció che mi ha scritto Laura Incantalupo che ringrazio:

Carissima Laura,ti scrivo dopo aver letto il tuo post del 31 agosto. Finalmente riesco a trovare il tempo per una riflessione, anche se non so quanto valida. Naturalmente se ritieni che possa essere di qualche interesse pubblicala pure.
Dal mio punto di vista il problema principale è la mancanza di personalità di spessore politico (una volta avremmo detto statisti) che abbiano un effettivo ruolo decisionale nella situazione attuale.
Il PD ha un Segretario che, da non elettrice se non in rare occasioni, reputo capace di mediare le tante contraddizioni che dilaniano il suo partito ma al contempo, nei fatti, ostaggio del suo predecessore che, non solo controlla i gruppi parlamentari ma, diversamente da lui, sta in Parlamento. Credo che questo sia un problema politico molto grosso perché anche volendo giocare sul timore del voto non si può  governare un paese utilizzando come strumento lo spauracchio di un voto che, comunque, prima o poi ci sarà. Sinceramente non so come Zingaretti possa uscirne vivo ma non è un novellino.
Il M5S è, a mio parere, un insieme di istanze diverse tra le quali non sempre è possibile mediare; a maggior ragione se il capo politico mostra, come tu hai molto ben sottolineato, di voler “fare il duro” ponendo la propria carriera politica (questo potrebbe essere il suo ultimo mandato) davanti al bene comune. Ritengo che, volenti o nolenti, col tempo saranno costretti a darsi un’identità più definita ma ci vuole, appunto, tempo e il paese al momento non credo ne abbia molto. Per questo la situazione è così instabile e fluida e le posizioni cambiano a seconda di chi parla. Dagli ultimi sviluppi però mi pare che Grillo abbia in qualche modo “dettato la linea”. Non dimentichiamo che la storia ufficiale del Movimento dice che la sua nascita si deve ad una tessera del PD rifiutata a Grillo medesimo.La piattaforma Rousseau, che sull’abolizione del reato d’immigrazione smentì clamorosamente la decisione del vertice, resta un affare interno al Movimento sino a che non interferisce con le procedure Costituzionali. Si potrebbe obiettare che nei fatti ciò sia già avvenuto ma con la scappatoia della ripetibilità del voto. Completamente diverso è il discorso sul messaggio che un simile strumento da al Paese e su questo concordo: è uno strumento che mette nelle mani di un privato la gestione della democrazia interna ad un partito e questo però apre secondo me un gigantesco problema di mancanza di cultura, politica e non solo, nel paese; magari ne parliamo un’altra volta.
LeU si trova ad avere un notevole potere in ragione del fatto che i numeri al Senato sono molto risicati e credo sia quella che in realtà ha più da perdere se sbaglia le mosse che fa. Il rischio è quello di passare per quelli che vogliono solo uno strapuntino. Dato che nei fatti LeU non esiste più (e mi dispiace moltissimo) l’unica cosa che credo si debba fare è indicare, per qualsiasi carica si decida di accettare, un nome di assoluto prestigio che non esponga nemmeno lontanamente al dubbio. Solo così se ne esce vivi.
Il Governo: se non ci saranno da parte di tutti proposte di nomi e contenuti coraggiosi la sfida è persa in partenza. Ho messo prima i nomi perché sono assolutamente convinta che l’uso demagogico del termine “poltrone”, ora tanto in voga, sia finalizzato in realtà a non discutere di contenuti. “Chi fa cosa” può fare un’enorme differenza e i programmi enunciati sono tutti (beh quasi tutti) bellissimi ma i nomi di chi dovrà attuarne le diverse parti dicono molto più di molte parole cosa si voglia davvero fare.Ora aspettiamo i nomi ed il discorso programmatico e vedremo.Grazie per il tempo che mi hai dedicato.

Commenti:

  • Laura Incantalupo 6 Settembre 2019

    Grazie a te per l’opportunità che mi hai dato.

  • Laura 6 Settembre 2019

    Grazie a te per l’opportunità che mi hai dato.

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