Aiuto! cercasi speranze per l’anno nuovo
postato il 3 Dic 2006Sommersa da avvenimenti e notizie plumbee in questo fine anno in cui continua un caldo estivo non voglio perdere la mia voglia di vivere e il mio ottimismo di fronte alla guerra civile in Iraq, in Afghanistan e a Gaza, per le morti violente che arrivano dal kgb di Putin e la violenza che sta esplodendo anche a Torino, la mia città.
Depressa per l’immagine ben poco innovativa di un governo che ho fortemente voluto, che ha varato senza convinzione una finanziaria impopolare che manovra essenzialmente tasse per 40 milioni di euro mentre poteva fermarsi a 15 milioni, un governo che pare accorgersi degli errori solo oggi, dopo il milione di persone che hanno seguito ieri Berlusconi in piazza e che mi fa temere tempi difficili sono alla ricerca di speranza.
Mi ha colpito la notizia riportata da “Specchio” che la cittadina irlandese di Kinsale potrebbe diventare la prima ecocittà nel giro di 15 anni, grazie a un piano che gli studenti del Kinsale College hanno steso sotto la guida di Rob Hopkins.
Fatti anzichè promesse che vorrei suggerire al governo e in particolare ai ministri per l’ambiente, per l’energia e per l’agricoltura, ai sindaci di buona volontà e ai nostri universitari, docenti, studentesse e studenti.
Fatti anzichè promesse per ridurre il riscaldamento del pianeta e i consumi di petrolio e di gas, fonti di energia in nome delle quali si combattono guerre con bombe, veleni e spie, proviamo a progettare la trasformazione di alcune nostre piccole città nella direzione prevista dal piano irlandese.
Vivere in una cittadina con alberi da frutta e vigneti, orti e piantagioni di piante officinali, soia, o grano, costruire da sè case prefabbricate su terreni dati a prezzo agevolato, usare le erbe medicinali anche negli ospedali, usare le banche del tempo e il baratto, mettere a disposizione tutti i mezzi per una mobilità sostenibile che riduca drasticamente l’uso dell’auto, potrebbe essere una sfida che conquista giovani e permette loro di lavorare concretamente per un futuro sostenibile.
In attesa di un partito democratico che convince poco e strette da un’alternativa come quella della sinistra europea bertinottiana, escluse dai luoghi decisionali dove maturano ripetizioni e vecchi scenari, proviamo a proporre qualcosa di nuovo noi, donne del centrosinistra, prima che arrivi anche in Italia un Cameron, giovane leader conservatore ed ambientalista che ha imparato a dire “in politica esiste un noi oltrechè un io” ?