Crack Lehman e crisi Usa/America latina

postato il 16 Set 2008
Crack Lehman e crisi Usa/America latina

Nel New New World Order, per dirla con il Times, si inseriscono due novità che avranno conseguenze notevoli e che rappresentano per ora rischi non di poco conto per la società globale.
Entrambe le novità originano dal continente americano.

140339-CRACK.jpg

La prima, il fallimento della quarta banca d’affari USA, la Lehman Brothers, di cui per ora abbiamo visto i 9.000 licenziati con una mail, uscire dal loro ex luogo di lavoro con gli scatoloni sulle braccia, proprio durante la drammatica trattativa Alitalia, i cui esuberi possono essere alcune migliaia, non è poi tanto una novità, perchè dalla crisi dei mutui subprime iniziata un anno e mezzo fa, altre banche e finanziarie sono fallite o sono state salvate in extremis come la Merril Lynch assorbita qualche giorno fa dalla Bank of America e solo le borse europee hanno perso oltre 125 miliardi di euro.
La novità sta nel fatto che questa crisi finanziaria è tale che non è più arrestabile e il governo Bush che aveva favorito il diffondersi di mutui facili e il loro giro attraverso titoli di debito tra altre banche e gli imprenditori, oggi non ha più risorse disponibili per fronteggiare la situazione. Così il crack Lehman, il più grosso mai avvenuto con un buco di 640 miliardi di dollari e decine di sedi e migliaia di dipendenti nel mondo si è consumato in pochi mesi, con un crollo del valore delle azioni da febbraio quotate 83,3 dollari al 31 cents di ieri.
L’effetto immediato è stato una perdita secca per tutte le borse nel mondo che va da un minimo del 4,5% al più del 9% e purtroppo non sarà finita qui. Già da tempo centinaia di migliaia di cittadini statunitensi hanno perso la casa che avevano acquistato con un mutuo le cui rate sono così lievitate per l’aumento dei tassi, da non poter più essere onorate.

Molti parlano ormai di una crisi che si avvicina a quella del ’29 e da questo punto l’amministrazione Bush chiude nel modo peggiore: chiunque vinca le lezioni di novembre si troverà una situazione bancaria/finanziaria ingovernabile e il resto del mondo, Europa compresa, non sa ancora quanto e per quanto tempo dovrà pagare il prezzo di questa crisi.
Quel che è certo che le condizioni di vita sono destinate a peggiorare ovunque. In Italia la vicenda Alitalia, che non deriva direttamente da questa crisi, è un altro esempio di gestione disastrosa dei trasporti che pagheremo tutti con un lievitare inevitabile di tasse.
La seconda novità, la crisi di rapporti diplomatici tra i paesi dell’Unasur e gli Usa, iniziata con una pesante ingerenza degli Usa in Bolivia e risolta per ora nell’espulsione reciproca degli ambasciatori anche in Venezuela, Honduras, accuse da Brasile e Argentina e nel ripudio di tutti i governi dell’interventismo Usa che finanzia i gruppi di estrema destra ripete una storia che credevamo ormai improponibile dopo l’avvento di Pinochet nel Cile di Allende e la sconfitta di tutte le dittature latinoamericane.
I colpi di coda di Bush in Georgia e in Polonia, si ripetono nell’America Latina, che è sempre stata terra di influenza americana ma in questi anni, con gli Usa distratti dalle guerre in Aghanistan e Iraq, ha potuto affrancarsi e promuovere presidenti indios che sono rappresentati della maggioranza indigena da sempre brutalmente sfruttata.
L’indebolimento del dollaro conseguente alla crisi finanziaria e al costo del petrolio e i maldestri tentativi di riprendersi sfere di influenza diretta in Europa e in America Latina sono novità che avranno ripercussioni serie in futuro in tutto il mondo, qualunque sia il nuovo presidente USA. Il sogno di Obama e la ribellione di McCain contro il centralismo di Washington e la politica di Bush rischia di essere pesantemente frenato dal nuovo ordine mondiale

Pubblicato in: Esteri, Lavoro,
Commenta

Lascia un commento

Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte1

cm_cookie_lauracima