Il nuovo governo
postato il 17 Mag 2006[Foto di Repubblica]
Oggi a mezzogiorno abbiamo sentito dal Presidente del Consiglio Prodi quali sono i 25 ministri del nuovo governo che domani riceverà la fiducia al Senato. Come sappiamo fiducia risicatissima in base all’attuale maggioranza.
In linea di massima le anticipazioni dei giorni precedenti, il cosiddetto totoministri, si sono rivelati rispondenti alla realtà ma ci sono alcune considerazioni da fare a caldo.
Il fatto più rilevante è che dopo tutte le promesse e le chiacchere sulla necessità di valorizzare le donne in Italia, le più alte cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera) sono andate a uomini autorevoli: Napolitano che ha permesso di sdoganare definitivamente i “comunisti”, spauracchio agitato dall’attuale capo dell’opposizione Berlusconi quando era premier, il no global Bertinotti alla Camera e il vecchio democristiano Marini, entrambi ex-sindacalisti, che sicuramente ridisegneranno il loro ruolo.
Peccato che non si sia mai preso in considerazione un solo nome di donna.
In compenso nel governo di 25+1 le donne ministre sono ben 6 il 24% scarso ma si sono inventati ministeri senza portafoglio per sistemarle: la famiglia per la Bindi perchè all’istruzione ci è andato un semisconosciuto Fioroni, noto solo per aver fortemente voluto la legge sulla fecondazione che voleva il Vaticano.
Politiche giovanili e sport (con lo scandalo del calcio aperto) alla Melandri Affari regionali anzichè ministeri finanziari come avrebbe voluto alla Lanzillotta così il marito Bassanini farà il ministro ombra.
L’unica ministra con portafoglio è Livia Turco alla Salute.
Bonino voleva la Giustizia ma Mastella, forte del suo 1 e rotti di percentuale al suo partito,da buon democristiano è stato molto più abile di tutte le donne, e forte del ricatto sull’uscita dalla maggioranza, sarà il ministro che sostituirà Calderoli.
Alle pari opportunità, che si qualifica sempre più come ghetto senza potere soprattutto dopo i fallimenti clamorosi della Prestigiacomo sulle quote rosa, sul referendum, sull’attuazione della legge delega che gli ha dato i pieni poteri per riformare tutto e che non ha attuato, abbiamo Pollastrini, la responsabile delle donne dei DS.
Giovani se ne vedono ancor meno.
Questo quando tutto il paese si aspetta una forte svolta che dia credibilità al sistema economico e sociale dell’Italia, speranze sul proprio futuro ai giovani e qualche certezza di farcela alle coppie che vorrebbero figli.
Commenti:
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L’impressione che si ricava dalla formazione del nuovo governo è che di novità non ce ne siano poi molte. Dominano vecchie logiche da Prima Repubblica. Faccio parte della categoria giovani e sinceramente ritengo che alcune affermazioni contenute negli appelli di Prodi fatti durante la campagna elettorale siano già state disattese. Ma anche in questo non c’è nulla di nuovo, non crediamo ai miracoli.
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Infatti ci sarebbero dovuti essere 20 ministri e siamo a 25 con una pletora di vice e sottosegretari anche nei ministeri senza portafoglio, 8 donne e siamo a 6 e così via. Prodi pare prigioniero dei partiti e dei pochi che lì decidono. In compenso il discorso programmatico mi è sembrato onesto e chiaro anche se con un pò di sogni.