Cognome materno, lavori a rilento nel gruppo interministeriale
postato il 22 Gen 2014
Tra non molto consegneremo le firme perché, come prevedevo, a livello governativo è tutto fermo. Non è partito nessun gruppo interministeriale promesso a suo tempo dalla Viceministra Cecilia Guerra per correggere quelle prime uscite che ci lasciarono allibite: la madre poteva dare il cognome al bambino solo se il padre dava l’autorizzazione!!!!
La scorsa settimana ho incontrato molti parlamentari, sia al Senato che alla Camera e ho saputo che molti di loro avevano allo studio progetti di legge sul cognome materno.
E’ IMPORTANTE CHE LI DEPOSITINO PRESTO.
Questa non è materia su cui deve legiferare ilo governo: il Parlamento deve riprendersi la funzione legislativa almeno su queste materie dei diritti.
La Corte ha dato tre mesi di tempo al nostro paese: evitiamo di far di nuovo scadere i tempi senza fare nulla.
fate circolare la petizione, fate scrivere sui giornali e sulla rete.
Grazia all’amica Laura che ha già scritto un articolo su La Stampa e che oggi ha fatto il lancio seguente:
cognome materno, lavori a rilento nel gruppo interministeriale
22 gennaio 2014
Redazione
ROMA (Public Policy) – Ancora “istituendo” il gruppo di lavoro interministeriale sulla proposta di legge di iniziativa governativa che vuole introdurre anche in Italia la possibilità per le donne di dare il cognome ai propri figli. Il gruppo coordinato dalla presidenza del Consiglio non ha ancora incominciato i lavori. Sono passate quasi due settimane dall’annuncio in Consiglio dei ministri della predisposizione del ddl. Il Ddl arriva dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani con sede a Strasburgo. L’Italia ha tre mesi per adeguarsi prima che vengano applicate sanzioni. Il caso è stato sollevato da una coppia sposata di Milano a cui è stato negato di dare il solo cognome materno alla figlia.
La proposta del governo nel suo testo originario prevede l’obbligo per l’ufficiale di stato civile della iscrizione all’atto di nascita del cognome materno solo in caso di accordo tra entrambi genitori. Su questo punto la viceministra al Lavoro con delega alle Pari opportunità Maria Cecilia Guerra è intervenuta e su Twitter il 12 gennaio ha scritto: “Lavoriamo anche per pari opportunità se manca accordo fra genitori”. Il gruppo di lavoro interministeriale è composto da rappresentanti del ministero dell’Interno, degli Affari esteri, della Giustizia e ovviamente delle Pari Opportunità. Questu’ultimo ha predisposto una nota su tutti gli aspetti anche tecnici che secondo il dipartimento devono essere affrontati, con suggerimenti e valutazioni.(Public Policy)
LAP