Il discorso programmatico di Prodi

postato il 19 Mag 2006

Finalmente parole chiare e obiettivi condivisi, in cui riconoscersi per dare un senso politico alle nostre aspirazioni, ai progetti e al lavoro quotidiano. Prima di tutto la nostra uscita dall’Iraq come stato belligerante, perchè Berlusconi si era assunto la responsabilità di portarci in una guerra non accettata nè dall’Onu, nè dall’UE, nè dall’opposizione in Italia, nè dalle nostre coscienze soprattutto dopo stragi come quella di Falluja e le morti dei nostri militari.
Poi la volontà di superare la crisi etica in cui ci ha portato il governo precedente: il conflitto d’interesse, l’evasione fiscale e lo scandalo del calcio intollerabili esempi di “furbizia” italiana.

La necessità di rilanciare la ricerca insieme all’economia. La ricetta del cuneo fiscale (5% in un anno) va messa alla prova anche rispetto alle rigidità europee sul patto di stabilità.
Tutto con la volontà di mettere in primo piano il problema sociale: più lavoro dipendente e stabile, raddoppio degli asili nido, revisione della legge Biagi e della Bossi Fini, definita demagogica e inefficiente, amnistia nelle carceri e riforma della giustizia che dimezzi i processi pendenti.

Molto forte anche l’appello a ricomporre il paese, spaccato da una pessima campagna elettorale, e dalle politiche di Berlusconi e della Lega con la devolution. Il tentativo di riprendere la fiducia del Nord chiedendo che guidi la ripresa aiutando a valorizzare un Sud che rappresenta una risorsa fondamentale se si valorizza la suo posizione geopolitica, centrale per i rapporti con l’Asia. Io credo anche con l’Africa perchè è un continente che rischia il tracollo.

Restano in ombra alcune scelte che hanno diviso anche il centro sinistra relative all’ambiente e ai trasporti. Basti pensare alla politica delle grandi opere come la TAV e il ponte di Messina o gli inceneritori. La politica energetica è vista come polo industriale da rilanciare ma non sono chiarite le scelte di fondo. L’assetto idrogeologico del territorio, reso più insicuro anche dai cambiamenti climatici, l’aria irrespirabile delle città e le malattie da cause ambientali, la sicurezza alimentare dopo l’ultima paura dell’aviaria, la quantità e qualità dell’acqua potabile e tanti altri problemi dovranno essere affrontati concretamente dai ministri dell’ambiente, delle infrastrutture, dei trasporti oltrechè da quelli dell’economia e dell’industria.

Giudicheremo sulla base dei risultati, insieme alle comunità che su queste lotte sono cresciute e pretendono rispetto e democrazia. Ne ricordo solo alcune che sono state anche mie grandi battaglie parlamentari: la Val di Susa, la Val Bormida, la Val Lemme e il popolo dell’acqua.

Conterà anche la rapidità e la serietà di lavoro del governo ed il coraggio di innovare come ha avuto Zapatero nel mettere al primo posto la pace, la libertà e i diritti sociali di cittadine e cittadini, e in ultimo degli animali, nel valorizzare le donne e farsele amiche con una forte politica di pari opportunità e di pari rappresentanza. Vediamo se la riforma della legge elettorale per esempio sarà chiara. Naturalmente dovremo continuamente essere presenti con proposte e con controllo sull’azione di governo.

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