Meno tristezza e più indignazione
postato il 21 Giu 2006Il premier Romano Prodi ha dichiarato, a proposito delle intercettazioni per le assunzioni Rai emerse nel corso dell’indagine che ha coinvolto anche il principe Vittorio Emanuele, di aver provato solo molta tristezza leggendo qual’è l’immagine delle donne che emerge.
Se il terzo millennio porta con sé ancora molta violenza sulle donne nel mondo, e non solo nelle aree di guerra, e se la posizione delle donne nella società, con alcune eccezioni interessanti che varrà la pena indagare più a fondo, è sempre in generale di sottomissione al potere maschile, in Italia si sta ritornando indietro di decenni su alcuni aspetti come quelli che emergono dalle intercettazioni.
Intanto i modelli culturali ripropongono nei media la donna oggetto sessuale che condiziona molte adolescenti. La velina anzichè la donna emancipata. La cura esasperata del corpo e gli interventi di chirurgia estetica come via per farsi accettare e rendersi gradevoli agli occhi dell’altro sesso. Il frequente ritorno a casa di molte donne per badare a bambini e anziani abbandonando un lavoro che non si ritroverà più, e che troppo spesso è precario, mal retribuito e senza servizi sociali che permettono di alleviare il lavoro di cura.
Per indorare la pillola, a tutte le ore, la TV ci ripropone ricette e cura della casa come il massimo dei desideri. E ragazze svestite insieme a uomini vestiti di tutto punto in ogni programma, anche quando fuori si muore di freddo. Proprio quella Rai dove si assume su ricatto sessuale.
A ricatto sessuale le donne sono sottoposte di frequente anche in ufficio o in fabbrica con molestie e, se si ribellano, sono licenziate come molti casi di denuncia alle consigliere di parità dimostrano.
Negli anni ’70 il movimento femminista denunciò e si ribellò alla sottomissione sessuale delle donne e queste lotte portarono a cambiamenti culturali, legislativi e di rapporti interpersonali.
Anche per questo un vecchio democristiano scandalizzato in questi giorni ha dichiarato di aver sempre raccomandato donne ma di averle rispettate.
Di qui la tristezza di Prodi, anche lui vecchio democristiano che, essendo stato Commissario Europeo, ha avuto modo di confrontare lo scivolamento culturale odierno in Italia con quanto accade nel resto dell’Europa.
E gli altri politici che non sono ex-democristiani non hanno nulla di dire? Nessuno si indigna e capisce come il legame di clan maschile che esclude le donne dai luoghi di potere degenera negli scandali vergognosi a cui cittadini e cittadine italiane rischiano di assuefarsi?
Commenti:
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Salve signora Laura. A proposito di lavoro vorrei chiederele una “cosetta”: sono un giovane di 21 anni, frequento scienze dei beni culturali all’università di Bari… La mia è stata una passione afferrata per i capelli dopo un anno tribolato. Adesso sta andando tutto bene però sa com’è, adesso comincio a sentire le solite voci di corridoio che urlano ai 4 venti che siamo degli sfigati noi di beni culturali PER VIA del lavoro.
So benissimo che mi aspetta una lunga gavetta ma la passione che metto nelle cose che amo mi farà affrontare tutto, vorrei solo sapere da una persona della sua esperienza: ma è vero che corriamo il rischio di retsare disoccupati solo perchè in Italia l’amore per il patrimonio che ci fa invidiare dagli altri paesi è superficiale???
Il nostro governo non dovrebbe pensare anche a questo??? -
Proprio ieri il ministro Rutelli ha annunciato una iniziativa per rilanciare il turismo in Italia, crollato a causa dei prezzi insopportabili, dell’incuria che spesso sconfina nell’abbandono dei nostri beni culturali e dei danni provocati dalla speculazione ai nostri beni naturali e paesaggistici.
Può essere un primo passo per attrarre di nuovo persone da tutto il mondo, con evidenti ricadute positive sul piano occupazionale. Ovviamente però non basta il questionario per raccogliere idee dai turisti italiani che sono andati in vacanza all’estero. Anche gli enti locali devono fare la loro parte in materia e creare occasioni di lavoro per i giovani.
Ci vuole ben altro. Prima ancora di agire per riportare l’Italia in cima alla classifica del turismo internazionale con iniziative che attirino di nuovo i turisti, occorre agire da subito per non far fuggire quelli che sono adesso in Italia, magari garantendo loro una maggior sicurezza se vanno in trattoria ad Ischia o non chiudendo con una rete metallica una delle poche spiagge libere di Finale Ligure, ovviamente quella vicina alla stazione, frequentata dai turisti ‘poveri’, quelli che il mare se lo possono permettere una volta ogni tanto, con una treno che arriva in ritardo al mattino e riparte in ritardo la sera.
Laura Cima