TSIPRAS è un progetto politico
postato il 23 Mag 2014
Ma a volte siamo sembrati un’armata Brancaleone che si trovava un sentiero selvatico da percorrere tra autostrade.
E’ cominciato un po’ per curiosità. Perché Barbara Spinelli, una donna che ha contribuito a formarmi politicamente, come d’altronde suo padre e Ursula Hirschmann, Hannah Arendt e Simon Weil, mi ha spinto ad approfondire le ragioni di una mia adesione.
Anche un caro amico ecologista e langeriano come me, Pietro del Zanna, ha fiutato subito che si trattava questa volta di una possibilità seria. Con Roberta, Domenico, Mariagrazia, Pino e altr*ne abbiamo parlato e abbiamo costituito un gruppo a cui abbiamo dato il nome Ecologiste/i di sostegno alla lista con una lettera ai garanti per sapere se c’era spazio per la nostra cultura politica o si trattava di una riedizione di improbabili alleanze dell’ultimo minuto come quella arcobaleno e Ingroia, a cui io mi sono rifiutata di partecipare mentre il mio partito, quello dei Verdi, ci andava a sbattere.
Abbiamo avanzato anche sei proposte di candidature: quattro donne e due uomini. E quando hanno accettato solo i due uomini ho cominciato a capre che non sarebbe stato facile inserirmi. Il mio amico Guido Viale aveva scritto una procedura molto partecipata e democratica che non fu seguita e il gruppo che poi diede vita all’associazione rimase clandestino fino a campagna elettorale iniziata. A noi non fu concesso di farne parte. Ma tutti ci impegnammo nei comitati locali e aprimmo anche un confronto serrato con il partito dei Verdi Green.
Monica Frassoni ha dichiarato pubblicamente in una sua intervista di apertura della campagna elettorale, che i Verdi avevano mandato una lettera ai garanti per confrontarsi, lettera rimasta senza risposta. Così, senza raccogliere le firme con il loro ricorso sono stati riammessi. Noi in difficoltà in una formazione che si caratterizzava sempre più a sinistra nonostante Barbara Spinelli cercasse di lasciare il campo aperto. I verdi a sperare che venisse tolta la soglia del 4% impossibile da superare.
In Piemonte mi sono ritrovata con la spaccatura tra Sel e Rifondazione per le Regionali che, nonostante le prime avvisaglie, si è poi governata. Ero contenta perché finalmente ci ritrovavamo con molte amiche femministe nella stessa formazione politica e a Torino dovevo fare i conti con questo bel muro. Ho dichiarato subito che non avrei votato Chiamparino, si Tav, creatore del debito altissimo di Torino per fare impianti olimpionici che hanno devastato le mie montagne e oggi sono in rovina. Ma ho difficoltà a votare per la mia regione e soprattutto prevedo che non sarà facile ricucire dopo il voto.
Perché io credo che questa avventura vada al di là delle europee.
Sono totalmente d’accordo con Moni Ovadia e non gli ho lasciato finire la frase a Torino per urlargli bravo quando l’ha proposto: questo è un progetto che deve continuare perché alle grandi intese non si può opporre una frantumazione di partititi di sinistra e i verdi da soli ma possiamo continuare questa bella esperienza di candidat* e attivist*, appassionat* e concret*, consapevoli come siamo della difficoltà dello scontro politico in atto. Questa campagna mi ha fatto conoscere amici nuovi e ricontrarne altri con cui da tempo non facevo più politica insieme.
Voterò quindi Tsipras per un’altra Europa in cui credo, essendo da sempre una federalista convinta, ma anche per dare una continuità al progetto in Italia con amiche e amici che voteranno come me e con altri che per ora stanno fuori ma credo che dovremo coinvolgere. Per questo non credo si debba attaccare nè i verdi, nè Grillo, nè Civati. Credo che se vinciamo in Europa lavoreremo anche con loro. Credo proprio che Dario Tamburrano che sarà eletto nel M5S continuerà ad essere un amico con cui costruire.
Candidate e candidati di cui ho diffuso considerazioni e post hanno ampiamente articolato i dieci punti programmatici ed io non ho molto da aggiungere. Sceglierò un uomo, Domenico che ha fatto una campagna porta a porta per le europee, cosa mai vista, per contrastare il cemento e difendere il verde e l’ecologia della politica, e due donne che mi sarà difficile scegliere perché tutte le candidate che ho incontrato sono bravissime e femministe.
Non ci sono altre possibilità come ho scritto due post fa su questo blog. Almeno io non ne vedo di credibili.
Vi invito quindi a riflettere seriamente perché tanti che erano stati indicati da Grillo ora invitano a votare Tsipras, molti ecologisti sono con noi e anche molti che vorrebbero una politica di sinistra in Italia. Le donne poi sanno che si aprono possibilità nuove. L’abbiamo verificato con bellissimi dibattiti come quello ad Asti e quello del Maurice a Torino. E su questo nodo politico mi impegno sin d’ora