Nuovi feriti e un morto italiano a Nassiriya
postato il 5 Giu 2006Abbiamo conosciuto da poco altre barbarie delle forze occupanti statunitensi nei confronti di civili iracheni, abbiamo sentito le recenti scuse di Bush e Blair, abbiamo sentito le testimonianze a Rai News 24 sulle armi laser e a microonde sperimentate in quei territori dopo le bombe al fosforo di Falluja.
Abbiamo visto scatenarsi la guerra civile tra sunniti e sciiti. Abbiamo assistito ad un potenziamento del terrorismo fondamentalista islamico, totalmente imprevisto da chi ha pensato di bloccarlo bombardando e invadendo Bagdag. Abbiamo pagato un altissimo prezzo di morti e feriti, militari e civili italiani che operavano in Iraq.
Ci hanno spiegato che, con le elezioni e con il nuovo governo appena varato, quel paese sarebbe stato normalizzato dalla democrazia esportata a forza con armi e bugie. Questa maggioranza ha vinto per la posizione ferma che ha avuto nella condanna ad una guerra illegittima e destabilizzante. Da allora già due attentati ai nostri militari in attesa del ritiro delle truppe italiane.
I tempi tecnici e quelli politici devono coincidere e il ritiro deve avvenire immediatamente come ci è stato detto e come ha fatto Zapatero dopo la sua vittoria. L’alternativa di aiuto civile e umanitario dovrebbe già essere stata individuata e predisposta.
Non vogliamo più morti e ostaggi italiani o di altre nazionalità. Il governo iracheno chiarirà meglio al mondo come pensa di uscire da questo dramma senza fine se, come ha chiesto, le forze di occupazione concorderanno le azioni e l’uscita da un paese che ha pagato troppo in termini di morti e distruzioni, prima con Saddam e poi con i “liberatori”.