DACCI OGGI IL NOSTRO TRUFFATORE QUOTIDIANO
postato il 24 Feb 2010
Oggi è la volta di Fastweb e Telecom. Le due maggiori società italiane di telecomunicazioni riciclavano denaro sporco ed evadevano le tasse, hanno emesso fatture false per due miliardi di euro. Collaboravano il boss mafioso Franco Pugliese, i calabresi Arena già infiltrati nell’alta velocità Milano Venezia e nell’expo di Milano, un ufficiale della guardia di finanza, un sottufficiale dei carabinieri della DIA, il senatore Di Girolamo del Pdl, amico di De Gregorio ed eletto con i voti della ndrangheta nella circoscrizione europea, che trafficava insieme alla ndrangheta anche con schede votate in anticipo dagli “Italiani nel mondo” ma assegnava ogni anno il premio Orgoglio Italiano.
Gli “affari loschi” erano infatti italiani ma giocati tra Usa, Francia, Svizzera, Lussemburgo, Regno Unito, Romania, Emirati Arabi, Singapore e Hong Kong.
Bertolaso e gli affari intorno al G8 e agli appalti della protezione civile, come le mazzette trovate nelle tasche di amministratori come Pennisi o come il magistrato Achille Toro, o come il burocrate inamovibile Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici stanno passando in secondo piano.
Nel frattempo in Parlamento passano i provvedimenti per smantellare il sistema giudiziario, ci si affretta a mettere all’ordine del giorno la legge che vieta la maggior parte delle intercettazioni, si approva un emendamento che toglie il tetto agli stipendi strabordanti di chi è responsabile, per esempio, del crack finanziario.
Ma chi crede alla serietà e all’efficacia del disegno di legge governativo “anticorruzione” in questa situazione?
Oltre a condannati in Parlamento abbiamo ignoranti che non conoscono nemmeno i primi cinque articoli della nostra Costituzione, come provano le interviste delle Iene ma pretendono che gli immigrati la conoscano a menadito per avere il diritto di soggiornare in questa “Repubblica dei corrotti” che ci descrive Michele Ainis nell’articolo di fondo de “La Stampa” di oggi.
Mi rifiuto di credere che la gente andrà a votare per rafforzare questo governo.
Ma peso ogni giorno di più l’inadeguatezza drammatica dell’opposizione. Non solo quella dei partiti fuori dal governo ma dentro al malaffare.
Parlo della nostra opposizione. Di noi cittadine e cittadini indignati che non vogliamo essere complici dell’Italia dei pescecani.
E che ci sentiamo sempre più a disagio nel nostro paese così disastrosamente rotolato in basso da farcene vergognare.
Commenti:
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Il mio nome è Enrico, vivo a Milano e vengo nella tua casa per la prima volta. Condivido tutti i tuoi pensieri. Mi permetto di però di avere dubbi sul fatto del prossimo voto degli Italiani. Chi vota la cricca, secondo me, può avere tre distinte motivazioni : perchè complici, perche ammiratori e aspiranti mafiosi, perche totalmente decerebrati. Mantengo comunque viva la speranza, con qualche perplessità. Un saluto dalla Città grigia.
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ciao enrico, ti rispondo solo ora perchè avevo molto lavoro, mi piace accoglierti nella mia casa e ti do il benvenuto. purtroppo la cultura berlusconiana e quella leghista in questi anni hanno coperto il vuoto lasciato dalla sinistra e gli ecologisti non sono stati all’altezza anche perchè, a differenza dalla Francia e dalla Germania dove Bendit spopola qui criminalità organizzata e massoneria decidono gli affari e chi far eleggere