Donne vittime, donne complici e il silenzio degli uomini

postato il 5 Feb 2009

Ieri sera a Torino ho partecipato ad un affollato dibattito alla Casa delle donne in cui si cercavano risposte alla violenza dilagante soprattutto sulle donne, ma anche verso chi è considerato debole o diverso.
I punti di vista e le proposte di contrasto alla violenza erano molto diverse ma quello che prevaleva era una nausea generalizzata verso la nostra società e i nostri politici, e ovviamente verso Berlusconi e il suo governo che, tra battute come quella che ci vorrebbe un soldato per ogni ragazza italiana o quella di Maroni che non c’è problema di ordine pubblico rispetto alla mafia ma c’è rispetto all’immigrazione, e provvedimenti di esclusione verso gli stranieri che rasentano il razzismo, rappresentano oggi un modello molto ambiguo e screditato, anche se purtroppo che gode di troppo consenso elettorale.
Quello che mi sconvolge è che gli stupratori o gli aggressori che agiscono in branco sono giovani o giovanissimi, addirittura quattordicenni in alcuni casi gravissimi che hanno anche portato alla morte. Ricordo quella ragazzina che aveva paura di essere stata messa incinta da giochi di gruppo ed è stata stuprata dal branco e poi uccisa qualche mese fa.

Questi giovanissimi hanno già imparato lo spirito di clan maschile da bambini e la legge del più forte e pare che nessuno abbia loro insegnato il valore della vita. il rispetto della dignità, l’affermazione di sè sulla base del valore delle proprie idee e delle proprie azioni piuttosto che sulla legge del più forte e sulla violenza.
Ovviamente il degrado della politica, sempre molto occupata a spartirsi posti e a occultare scandali. molto bypartisan nel fare affari (basta pensare al caso Romeo), sempre ossequiente verso i potenti, vedi il silenzio sugli errori clamorosi del papa con il Lefevriani che solo la Merkel ha avuto il coraggio di denunciare con il rigore dovuto ottenendo finalmente la condanna dei negazionisti, è una delle prime cause di questa degenerazione sociale a cui assistiamo.
La violenza degli uomini sulle donne, nelle case e nelle strade, è purtroppo una costante storica e geografica con cui pare il mondo dei potenti non voglia fare mai i conti e da cui le donne siano costrette solo a difendendersi e a denunciare.

Se credo che il silenzio di chi governa e di chi sta all’opposizione ed è maschio è la difesa di una casta e dei suoi privilegi, tra cui anche quello di usare e comprare persone sessualmente e politicamente, per le donne, politiche e non, la faccenda è più complessa.
Tutte le donne sono vittime della casta degli uomini, scagli la prima pietra chi non si è mai sentita offesa, aggredita o discriminata da un uomo, e, per soppravvivere, spesso ne diventano anche complici.
Stare in un partito con tutti capi uomini spesso di scarsa qualità o stare in casa con l’uomo che ami, che è il padre dei tuoi bambini o che è anche solo un amico o un compagno occasionale induce spesso le donne ad essere complici di modelli politici e sessuali maschili che non condividono. Lo fanno appunto per sopravvivere. E tradiscono donne e modelli di libertà per compiacere gli uomini.
Questo è, amiche mie, il nocciolo del problema per cui ancora oggi ci subiamo troppe violenze, discriminazioni e imposizioni anzichè essere noi, forti e orgogliose della nostra diversità, ad affermarla nei nostri rapporti e nella società, politica e non.
Questo è purtroppo il motivo per cui non siamo un modello per i giovani e giovanissimi.
Siamo insegnanti di ogni ordine e grado in stragrande maggioranza, siamo madri, e educhiamo i giovani alla legge del padre.
Anzichè sputare su hegel e la società in-civile che gli uomini hanno fondato con lo stato moderno, e, anche grazie a noi continuano a perpetuare
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