Il giorno dopo ancora

postato il 29 Apr 2008

I nostri grandi dirigenti, Veltroni e Rutelli, hanno dunque regalato tre anni in anticipo all’estrema destra di Alemanno anche il comune di Roma.
Oggi ho ricevuto una mail divertente, si fa per dire, da un’amico dell’arcobaleno :Walter il biglietto per l’Africa te lo compriamo noi? Lo vuoi di gruppo?
Basta con queste classi dirigenti, che come diceva Moretti, non ci faranno mai vincere. Basta anche con i Wday che sono serviti a far emergere il problema della casta politica e di quella dell’informazione, ma non costruiscono una risposta adeguata.
Forse l’arroganza e la convinzione che la politica si vince con colpi di scena caleranno ora che sono fuori dalle leve del potere (ma si dimetteranno? Per ora Rutelli va a fare il vecepresidente al Senato perchè per se stessi i paracadute sono sempre pronti, tantopiù se pluritrombati).
E tutti i consiglieri, da quelli più potenti come Bettini a quelli meno come Realacci, che fine faranno?
E quel grande genio di D’Alema, stratega delle mazzolate a sinistra, cosa si inventerà ora? La bicamerale con Berlusconi che l’aveva già fatto perdere e che ha riproposto per Veltroni, potremmo ora affossarla definitivamente, come Berlusconi affosserà conflitti d’interessi, par condicio, nuova legge elettorale e tutti i problemi istituzionali sempre ventilati e mai risolti dai nostri, mentre lavoratori e lavoratrici hanno visto continuamente diminuire il potere d’acquisto dei loro salari e aumentate le tasse in nome di un risanamento di bilancio che si fa pagare solo a loro.
L’ultimo atto del governo ormai senza poteri, quello del prestito all’Alitalia per rendere più facile la strada a Berlusconi, peserà di nuovo sulle nostre tasche ed è il biglietto d’addio del governo Prodi, che non ha lasciato rimpianti, come si registra anche in questi ultimi ballottaggi.
E’ significativo che un candidato più giovane e più nuovo, alla provincia, abbia vinto e battuto la destra, prendendo 60mila voti più di Rutelli. A lui tutti i nostri auguri e complimenti
Per chi di destra non è e non ha intenzione di diventarlo ora si apre una fase tutta in salita, di grande responsabilità.
Auguri dunque anche ad Alemanno che sa parlare nelle periferie e che dimostra meno supponenza di chi pensa essenzialmente a spartirsi ruoli e potere e non sa più capire, dopo anni di palazzo, che la gente non ne può più di questa politica politicante e arruffona.
Sono curiosa di sapere cosa pensano le donne politiche del PD e della sinistra extraparlamentare. Questo parebbe il momento in cui, se hanno delle carte da giocare, è necessario calarle sul tavolo.

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