Liberi finalmente?

postato il 22 Gen 2009
Liberi finalmente?

… siamo liberi finalmente“. Così le parole del vecchio spiritual con cui Martin Luther King concludeva il suo famoso discorso nell’agosto del 1963 “I have a dream” davanti al Lincoln Memorial, lo stesso dove Obama ha giurato fedeltà alla Costituzione.

Quella Costituzione che, insieme al proclama dell’Emancipazione, il reverendo denunciava tradita dagli americani bianchi che avevano imposto la segregazione razziale.

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Quarantasei anni dopo la storia è cambiata ed un giovane meticcio ha raggiunto la Presidenza degli Stati Uniti, “the most prosperous, powerful nation on Earth“, la più ricca e potente nazione sulla terra. La realtà ha superato l’immaginazione del sogno.

Tutti noi che in tutto il mondo siamo rimasti affascinati a seguire quella cerimonia eravamo coscienti di assistere a questa svolta della storia, impensabile quattro anni fa quando, gli stessi americani, avevano rivotato Bush. Quel Bush che se ne è andato sommerso dai fischi, come se appartenesse già ad un’altra epoca con cui non vogliamo avere più nulla a che fare.
E il senso di libertà per questo cambiamento ci pervadeva seguendo le parole semplici ma tutt’altro che ovvie del discorso di insediamento. Ci siamo sentiti privilegiati per aver potuto assistere nel corso della nostra vita ad un evento tanto straordinario.
Tanto straordinario e pieno di speranza perchè avveniva a pochi giorni dalla carneficina di Gaza.

Tanto nuovo da aprire, come si diceva, un nuovo paradigma. Quel giovane corpo, sciolto e composto nello stesso tempo, mai rigido, a volte un pò imbranato quando si è impappinato nel giuramento o ha pestato il vestito della moglie, ma mai impettito o dimesso. Essa stessa una immagine nuova di potere. Come le parole.

Miracoli non ne potrà fare con la situazione disastrosa che si è trovato in casa e nel mondo. Ma quello che ha fatto finora è già un miracolo.

Così voglio dare valore a questa fase nuova e alle sue parole. I nostri giornali che sminuivano l’evento, suonavano così ridicoli perchè “i cinici non riescono a capire che il terreno sotto i loro piedi sta sparendo, che dibattiti politici ormai datati in cui ci siamo consumati così a lungo non funzionano più“.
Sentire ancora oggi nei talk show politici italiani urla, recriminazioni e querelle ridicole come stamani a TV7 riempie anche me, come Gramellini, di un’invidia che mi fa venir voglia di espatriare.

Quando anche noi potremo proclamare “la fine delle lagne insignificanti e di false promesse, delle recriminazioni e dei dogmi obsoleti, che per troppo tempo hanno imbrigliato la nostra politica”?

Quando chiuderemo anche noi i programmi che non funzionano e quelli che gestiscono denari pubblici verrano chiamati a darne conto?
Quando diremo a quelli che si aggrappano al potere con la corruzione, l’inganno e il bavaglio ai dissidenti che sono dalla parte sbagliata della storia? Quando ci riconosceremo in questa nuova era di responsabilità e di vecchi valori, dal duro lavoro all’onestà, dal coraggio alla tolleranza, dalla curiosità alla lealtà? Quei valori che stanno nella nostra Costituzione, che hanno fatto anche la nostra storia. La forza tranquilla che ha mosso anche i nostri avi che hanno avuto una vita molto più dura della nostra.
Quando sentirò un o una leader, di sinistra o di destra, dire cose così semplici e così vere, comincerò a credere che anche in Italia sia possibile.

Quando sentirò che un presidente, o un dirigente pubblico o privato si autoridurrà lo stipendiò e obbligherà il componenti del suo staff a non percepire più di centomila dollari l’anno, cioè circa 60mila euro, crederò nella “forza del loro esempio e alle qualità di umiltà e autolimitazione” in una fase di crisi così drammatica in cui troppi perdono lavoro e cadono in miseria.

E che torni l’ora di lavorare duramente perchè anche le donne si liberino e si emancipino da un pensiero maschile di potere, misero e meschino, anche se pieno di soldi e di arroganza. E riportino la vita nella morte della nostra politica.

Commenti:

  • Elvia Franco 27 Gennaio 2009

    Anche a me pare che il paradigma aperto da Obama, schiuda le porte a una nuova epoca.
    Forse è solo uno spiraglio, ma certamente , guardando la TV, adesso Berlusconi appare invecchiato di colpo e di molto. E Arcore è lì, una vecchia reggia, obsoleta, inutile in modo evidente.
    Ciao Laura
    Elvia

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