Muraro versus De Beauvoir domenica a Napoli
postato il 19 Mar 2010
L’affascinante rassegna annuale “L’arte della felicità” a Napoli ha quest’anno il potere come tema.
Felicità e potere è un binomio molto intrigante per donne e uomini.
Per gli uomini da Aristotile in poi si tratta di affermarsi come “sesso forte”, il primo sesso, e quindi ricercare il potere sociale che dà loro l’identità attraverso la virilità. Il dominio sulla natura, sulla donna e sui più deboli nella società. Spesso l’esasperazione nella ricerca del potere copre un’invidia dell’utero, cioè della capacità della donna di procreare, che è un momento altissimo di felicità.
Dare la vita è comunque anche un irraggiungibile potere. Nessuna ricchezza e nessuna autorità può competere: se le donne non fossero misurate come lo sono sempre state si sarebbero fatte prendere da deliri di onnipotenza nel vedere come gli uomini nei riti primitivi abbiamo sempre cercato di simulare la nascita dal loro corpo.
Fino a qualche tempo fa l’uomo che non si uniformava al modello di potere dominante era definito effemminato.
Oggi la situazione si è molto complicata anche per i maschi che vivono spesso in un “precario equilibrio” e che non di rado cercano loro simili per fare sesso, siano trans o gay, oppure bisex. La relazione sessuale con il proprio sesso eccita di più e rassicura contemporaneamente. Nella maggior parte dei casi resta occasionale, un rapporto di prostituzione o comunque superficiale. Il vero rischio è innamorarsi. Le donne poi mettono in crisi, sempre meno disposte come sono a coltivare il narcisismo maschile. Solo in politica o negli affari, più o meno puliti, si dispiega ancora il dominio maschile: il denaro come surroga di felicità.
Per questo forse Luisa Muraro domenica dirà che il vero problema è “l’attaccamento degli uomini al potere” e non il pretendenderne il 50% da parte delle donne e che “bisogna sgombrare il campo dai discorsi della parità per fare posto a un franco riconoscimento dell’eccellenza femminile”. Non della superiorità.
Muraro definisce un Giano bifronte “Il secondo sesso” pubblicato dalla De Beauvoir nel 1949, subito dopo la grande guerra, quando provocò un grande scandalo nella società letteraria di allora che ne emarginò di fatto l’autrice.
Muraro rovescia l’assunto da cui è partito il libro (donne si diventa e non si nasce) nel suo esatto contrario Donne si nasce, perchè anche gli uomini nascono da donna, e uomini si diventa.
Quindi è ora di indagare come si diventa uomini oggi per salvare la società. Ed essere consci e conscie che l’eccellenza femminile devo giocarsi nella sfera della politica per riscattarla da quella decadenza e svalutazione che porterà ad esempio un alto tasso di astensionismo nelle prossime elezioni.
La ricetta è “il massimo di autorità con il minimo di potere”, la possibilità di praticare la politica con agio da parte delle donne senza mettere da parte priorità e desideri.
Occorrera tornare ad approfondire questo discorso