Ostaggi di serie A e ostaggi di serie B

postato il 11 Apr 2007

Il giornalista Mastrogiacomo, l’ultimo ostaggio italiano liberato in Afghanistan grazie alle capacità di mediazione di Gino Strada, ha portato con sè la morte per decapitazione da parte dei talebani del suo autista e del suo interprete. Inoltre il mediatore Hanefi, collaboratore di Strada , che portò materialmente anche il denaro del riscatto per il fotografo Torsello, è nelle mani di Karzai e dei suoi servizi segreti e nessuno può vederlo.
Un Gino Strada esasperato accusa il governo italiano e quello afghano, sta facendo partire i volontari e svela segreti di Pulcinella come quello che l’Italia paga alti riscatti e che chi tratta davvero rischia la vita. A suo tempo Calipari e oggi Hanefi.
Dimostra che nessuno rispetta nè patti nè mediatori, se non gli conviene. Che l’ipocrisia regna in politica internazionale come in quella interna e non solo nel nostro paese: basta pensare alla vicenda dei marinai inglesi e alle loro dichiarazioni prima e dopo la liberazione, come alle dichiarazioni di Blair o di Ahmadinejad.
Questa brutta vicenda dimostra inoltre che i più a rischio, nelle sporche guerre in Iraq come in Afganistan, sono Iracheni e afghani, che continuano a pagare con un mumero altissimo di morti, soprattutto civili.
Ma mentre gli altri, Stati Uniti e Gran Bretagna in testa, mantengono il segreto su tutto il fango che contorna queste vicende e reggono l’ipocrisia del non si tratta, gli italiani, al governo o no, prima o poi fanno in modo che i “segreti” non reggano e emergano le ipocrisie nel peggiore dei modi. Farsi dire da Karzai, stretto al cappio USA, che ha dovuto scambiare terroristi talebani per non far cadere il governo Prodi, non fa fare una gran figura all’Italia. Che giustamente tratta e cerca di salvare ostaggi in nome dell’art. 11 della Costituzione, ma che dovrebbe decidere se vuole applicarlo seriamente e quindi smettere di mandare soldati e armi all’estero, e semmai finanziare ONG come Emergency e altre che operano in territori di guerra.
Le guerre umanitarie non esistono. Il dramma è che ormai ci stiamo abituando a essere in guerra e a leggere ogni giorno le sue orrende conseguenze. Anche ad accettare che il valore e il prezzo della vita umana sia di serie A e di serie B.

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