PESETA, lo studio UE sul clima. Che fare?
postato il 8 Gen 2007Il Financial Time ha pubblicato l’anticipazione del rapporto sul clima che dovrebbe permettere alla Commissione UE di formulare proposte di politica energetica agli stati membri per ridurre del 30% le emissioni entro il 2020: le previsioni sono catastrofiche e, in larga misura, ormai irreversibili.
Anche se l’UE riuscisse nei suoi obiettivi, quasi impossibili tenuto conto della scarsa attenzione dei governi nazionali tutti tesi al guadagno politico immediato, poichè il resto del mondo è molto meno responsabile, l’inversione della tendenza a livello mondiale sarà difficile da raggiungere.
Come sappiamo bene Bush si è rifiutato di sottoscrivere il protocollo di Kyoto ed ha cercato inutilmente di farlo fallire: i democratici, che sono ormai maggioranza istituzionale dopo l’insediamento del Congresso e del Senato, presteranno maggiore attenzione ai consumi energetici e all’ambiente ma non è detto che riescano già a varare provvedimenti significativi.
Cina e India, che inquinano ormai a livelli insopportabili nelle zone industriali e nelle grandi città, non rientrano nel protocollo perchè quando fu siglato, 15 anni fa, erano considerati paesi sottosviluppati.
Quindi lo stesso strumento che dovrebbe permettere di ridurre le emissioni serra è ormai inadatto a fronteggiare il veloce cambiamento climatico in atto ma nessuno, nemmeno l’Europa che è la parte più attenta, osa proporne un adeguamento del protocollo viste le difficoltà passate per ottenere la ratifica dalla maggioranza necessaria degli Stati che allora producevano la maggioranza delle immissioni.
Cosa fare quindi per fermare questa catastrofe? Il cambiamento di clima previsto non permetterà più ai nostri figli, e a quelli più giovani tra noi, di vivere sul nostro pianeta come tutto ciò che chiamiamo “natura” ha permesso a noi, più anziani, di farlo, di godere attraverso gli ecosistemi e il cambio delle stagioni delle risorse e della bellezza della terra che ci ospita.
Chi non fa parte dei pochi potenti della terra può condizionare poco i grandi inquinatori ma può cambiare molto modificando il proprio comportamento e insegnando a chi è vicino.
Un movimento californiano che sta aumentando rapidamente ed è cominciato da poco tempo e con poche persone si propone di ridurre drasticamente i consumi non comprando nulla se non lo stetto necessario alimentare e farmaceutico nell’arco dell’anno e utilizzando cose riciclate.
Quella che un anno fa poteva sembrare una prospettiva ecologica fondamentalista oggi si rivela l’unica prospettiva possibile.
Mettiamola in atto subito senza preoccuparci delle crisi economiche eventuali perchè quelle che deriveranno dal cambiamento climatico saranno molto più drammatiche.