Post Veltroni e prossime elezioni

Questa volta non so proprio come votare.
E’ la prima volta che mi succede nella mia vita segnata tutta da una forte partecipazione politica in movimenti e nelle istituzioni a livello nazionale e locale.
Le scorse elezioni europee mi sono candidata a supporto di Monica Frassoni con i Verdi ed ho fatto una bella campagna elettorale raccogliendo anche ottimi risultati tant’è che abbiamo eletto due verdi in parlamento europeo, sempre presenti e capaci di entusiasmo e di iniziative importanti.
Prima Pecoraro e Paolo Cento con enormi errori politici di alleanze e di linea, inventandosi un improbabile arcobaleno all’ultimo momento, con ambiguità, opportunismi e nepotismi e una gestione poco trasparente del partito, hanno decretato la fine ingloriosa dei Verdi che non sono più rappresentati in Parlamento.

Certo, anche Walter Veltroni ha contribuito con la linea suicida dell’andar da solo (in realtà poi con radicali e Di Pietro) del nuovo PD, che tutta la novità la segnava nell’affossare l’Ulivo con Prodi e nel voler legittimare l’innominato Berlusconi, favorendone così una vittoria impensabile solo due anni prima quando eleggemmo Prodi.
Ora i Verdi, i socialisti (che hanno già perso non molti anni fa con l’aggregazione dell’ultima ora sotto il Girasole), i vendoliani e la SD pensano di poter raccattare i cocci e fare una piccola ammucchiata per le europee, con ben poca progettualità per il futuro mi pare di capire: se da parte di qualcuno c’era l’obiettivo di confluire in qualche modo nel PD, dopo la crisi drammatica apertasi con le dimissioni di Veltroni e i risultati elettorali in Sardegna ed Abruzzo, questa prospettiva sarà caduta.

Quindi non ci sarà più il simbolo del sole che ride per le europee dato che l’attuale gruppo dirigente, appendice di quello precedente che ha portato al disastro, ritiene di non raggiungere la soglia del 4% che già ha fatto sparire la cosiddetta sinistra radicale, e con essa i Verdi che nell’arcobaleno sono affogati.