Se vogliamo dare i numeri: oggi 21,5%
postato il 28 Feb 2014
Pare che anche all’estero il governo paritario Renzi avesse fatto notizia: 8 donne e 8 uomini. Senza scrivere subito che eravamo molto soddisfatte un sussulto c’è stato: fosse che fosse la volta buona che la nostra forza costringeva a tenere conto di questo prerequisito per dare decenza a qualsiasi governo e luogo decisionale?
Avremo finalmente potuto distinguere tra donne che ci piacevano e donne che non ci piacevano affatto, tra donne che operavano bene da autonome e altre che si comportavano da gregarie. Ho frenato le amiche della rete che sta portando avanti la verifica delle giunte arancioni a metà mandato consigliando di aspettare almeno che il governo fosse completato da viceministri e sottosegretari prima di esprimere soddisfazione.
Le nomine di oggi, basate sul manuale Cencelli che accontentava nella DC tutte le correnti, e tuttora risulta funzionale alle intese più o meno grandi, hanno riportato la componente femminile poco più che al 20%.
Già finito.
cosa possiamo aspettarci dalle nomine in Enti e Aziende dove c’è il potere vero?
cosa possiamo aspettarci dalla legge elettorale?
Nulla che un po’ di opportunismo. Finché un numero consistente di donne autonome, che non condividono la gestione del potere maschile e sono orgogliose del sesso a cui appartengono, non entrino nella gestione reale del potere, non scelgano come distribuire le risorse, come riformare lo stato, le sue istituzioni e riorganizzare la società, non riescano a ridimensionare le logiche distruttive di chi tira le fila di un mondo globalizzato e sempre più senza speranza non possiamo aspettarci molto.
Oggi siamo comunque in una situazione interessante in cui la realtà corre più velocemente che la capacità di adeguare le nostre politiche alla nuova fase. Credo che debba necessariamente cambiare la prospettiva politica per il movimento delle donne in Italia, sia per chi finora ha puntato essenzialmente alla democrazia paritaria,sia per chi ha teorizzato che il femminismo doveva giocarsi al di fuori dei centri di potere. Nel primo caso i commenti che inneggiano alla conquista dell’obiettivo non tengono conto che chi decide è uomo, chi coopta donne lo fa nel suo interesse e in quello del suo genere, della sua cordata.
Una giovanissima partecipante ad un recente dibattito ad un uomo che poneva la domanda scontata:”perché le donne non votano le donne?” ha risposto “perché le donne non votano donne scelte da uomini”. E ne diffidano.
Nel secondo caso è chiaro che è finita una fase che non ha portato alla creazione di un altro mondo possibile al di fuori delle istituzioni e di una società ancora su modello patriarcale. Inoltre oggi le condizioni di vita delle donne, in particolare delle giovani e delle anziane, sono peggiorate e non ci sono progetti chiari che contrastino questa tendenza.
Il valore del lavoro delle donne non è mai stato così basso.
Il nostro lavoro di educatrici non ha completato la formazione di una nuova generazione che si rispetti a partire dalle differenze sessuali.
il welfare e i servizi di cui usufruiamo essenzialmente noi, visto l’assurda divisione del lavoro di cura, sono stati smantellati
E ne abbiamo di cose da chiedere e da contrattare o da sperimentare se ci confrontiamo concretamente.
Commenti:
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a me pare che Renzi abbia scelto le donne come ha scelto gli uomini: persone a lui affini e di cui si fida (al netto degli alfaniani) come farebbe ogni capo di governo, uomo o donna che sia