Si profila un nuovo ordine mondiale?

postato il 3 Set 2008
Si profila un nuovo ordine mondiale?

Secondo il Times dopo la guerra in Georgia e le Olimpiadi di Pechino sarebbero balzati in primo piano sullo scenario mondiale i governi autoritari di Russia e Cina, PORTATORI DI UN “NAZIONALISMO SFRENATO” e di un’identità postcomunista da grande potenza, pronti a soffocare nel sangue ogni rivendicazione nazionalista all’interno e all’esterno dei loro confini, non solo Georgia e Tibet, ma anche altre situazioni già “normalizzate” come la Cecenia e l’Inguscezia o rese autonome dal crollo dell’URSS come l’Ucraina, la Moldavia e la Polonia o abitate da minoranze etniche e religiose come lo Xinjiang, regione nord-occidentale della Cina.
Questa nuova realtà avrebbe soppiantato il terrorismo islamico e AlQueda come minaccia alla pace e all’equilibrio mondiale.
Tutto ciò avviene mentre gli Stati Uniti sono in piena campagna elettorale per eleggere il nuovo presidente e il governo Bush appare ormai senza più autorità sia per la perdita di credibilità e consenso, sia perchè a pochi mesi dalla sua fine.
Occorre attendere il prossimo anno per sapere quale politica estera gli USA metteranno in campo ma nel frattempo sappiamo che la loro attuale debolezza non dipende solo dalle guerre in Iraq e in Afganistan che sono costate risorse rilevanti e migliaia di giovani soldati morti. E’ una debolezza energetica petroldipendente che deve fare i conti con il canale energetico che passa per Russia e Iran (il colosso russo Gazprom ha appena firmato un accordo con l’Iran) e con il fatto che la Cina ha in mano la chiave del debito americano

Questo spiega l’appoggio militare e la spinta politica all’avventura di Shakashvili da parte del governo Bush e la reazione del parlamento russo nel riconoscere l’indipendenza dell’Abkhazia e Ossezia del Sud, giocando sul precedente del Kossovo

Questo spiega anche perchè nella crisi in Georgia l’Europa è stata costretta a battere un colpo e, sotto la presidenza SarKozy, cercare un’unità nel recente vertice di Bruxelles che ha congelato i negoziati sul partenariato con Mosca ma non ha comminato sanzioni. Il documento si è chiuso con quello che è il vero problema europeo: i rifornimenti energetici, fonti e canali di trasporto.

Cosa ha fatto l’Italia? Nella prima riunione europea dei Ministri degli esteri, per non scontentare i due grandi amici di Berlusconi che ora stanno litigando, Bush e Putin, Frattini è rimasto alla Maldive e lunedì scorso a Bruxelles Berlusconi ha sostenuto le ragioni di Mosca tanto da farsi oggi ringraziare pubblicamente dal premier Medvedev.

La ridefinizione delle tre potenze mondiali Usa, Cina e Russia, che continueranno anche a fare i conti con il crescente fondamentalismo e integralismo di decine di milioni di musulmani che le abitano o premono nei territori vicini checchè ne dica il Times, rischia di portare a un gioco al massacro se l’Europa non riesce a giocare un forte ruolo autonomo come si auguravano in questi giorni su “La Stampa” Arrigo Levi, Barbara Spinelli e su “la Repubblica” Bernardo Valli.

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