Tempi bui
postato il 18 Apr 2011
Il presidente dell’associazione magistrati dopo il voto di ieri sul processo breve ha dichiarato che lo Stato, sconfitto, si piega alla criminalità. Nè giustizia nè sicurezza saranno più garantiti in Italia grazie a questo governo e a questo parlamento. Moby Prince, Viareggio, l’amianto dell’Ilva e l’Eternit che ha ucciso, i colpevoli dei crolli dell’Aquila e di altre stragi godranno di un’insperata amnistia insieme al nostro premier. Corruttori, ecomafie e inquinatori impuniti con l’illustre compagnia.
Intervistati, i parlamentari “responsabili” in attesa di essere ripagati dichiarano di accontentarsi di qualsiasi incarico di governo. E nel segreto del voto altri della minoranza si aggiungono.
Ministri e parlamentari passano indenni attraverso la gogna delle monetine e all’indignazione dei parenti delle vittime contrappongono i loro interessi e quelli del premier che è il primo corruttore.
Nel frattempo si muore del mediterraneo, si affoga ad un passo da Pantelleria e somali, libici, eritrei, sudanesi, nigeriani e camerunensi che lavoravano in Libia e rischivano la vita ogni giorno sono morti a centinaia dopo aver pagato agli scafisti mille euro sperando che l’Europa li accogliesse. Le navi Nato che pattugliano il Mediterraneo in nome della liberazione della Libia fanno finta di non vedere.
Invece l’Europa, che ha scatenato la guerra libica e non sa vincerla nè sa difendere gli assediati di Misurata, chiude le frontiere e cortesemente ma fermamente dice di no a Maroni e lo rimanda in Italia a sparare cavolate sull’uscita del nostro paese dall’Ue. Calderoli e Speroni, del suo partito, sperano di poter prima o poi sparare cannonate ai profughi. La Lega spera così di non dover rendere conto della sua incapacità di agire e della vergogna di votare la prescrizione breve.
Alla fine del ‘700 Kant scriveva a settanta anni suonati nel suo ultimo saggio “Per la pace perpetua” che occorrono tre pilastri: uno stato di liberi cittadini perchè se decide la guerra un despota “nulla perde dei suoi banchetti, delle sue caccie (alle minorenni), castelli, feste a corte ecc.”, uno confederazione di stati repubblicani che metta fine per sempre alla guerra e “l’ospitalità universale” con un diritto che avvicini sempre più il genere umano a una “costituzione cosmopolitica”
Ma l’uomo di Stato non può essere il “preteso uomo pratico che si foggia la morale a seconda della propria convenienza” ma deve essere “politico morale” che fa precedere l’azione dall’imperativo etico e adeguarsi ad un diritto pubblico che preveda il seguente principio. “Tutte le azioni realtive al diritto di altri uomini, la cui massima non comporti pubblicità, sono ingiuste”.
Siamo sicuri che tre secoli ci abbiano avviato ad un vero progresso?