Una orribile fine e un pessimo inizio

postato il 17 Gen 2008

E’ difficile essere ottimisti per il nuovo anno nella situazione in cui ci troviamo a vivere nel nostro paese. Certo è più difficile se vivi a Napoli sommerso dall’immondizia, dalla camorra e dall’inefficienza/corruzione politica. Ciò che succede da anni in questa splendida città è diventato il manifesto con cui l’Italia si presenta in tutto il mondo. Presidente della Repubblica, ministri e parlamentari napoletani in abbondanza, governo nazionale e governi locali, non sono stati in grado di portare qualche speranza ai cittadini campani. Li hanno ridotti, per la loro incapacità o connivenza, a vivere in mezzo a distese di immondizia, a fumi di diossina e a topi, in un modo indegno per un paese e una città di civiltà antichissima, faro del mediterraneo. Non hanno neppure interrotto le feste e tantomeno si sono presentati nei luoghi del disatro e delle sommosse per fronteggiare la situazione e spiegare le loro ricette immediate per risolverla. E’ stata chiesta solidarietà a tutta Italia e nessuno ha ammesso colpe nè dato dimissioni.

Con l’arresto della presidente del Consiglio Regionale, moglie di Mastella, ministro della Giustizia, che si è prontamente dimesso con un discorso molto duro in Parlamento contro “frange estremiste della magistratura” non meglio definite, si è aperta una fase simile a Tangentopoli dove, a differenza di allora non si parla di tangenti ma di un uso “disinvolto” del potere, e dello scontro conseguente con la magistratura, di cui si avevano già avuto le avvisaglie con la messa sotto accuso di Forleo e De Magistris.

Anche gli operai in generale, in attesa del contratto dei metalmeccanici che è lontano dallo sbloccarsi, dopo tante parole fatte sulla vergogna delle beste paga sempre più assottigliate da tasse e aumenti dei prezzi, con un gap vergognoso ormai tra dirigenti e dipendenti. Ma soprattutto la sicurezza che manca sul posto del lavoro è a portato alla Tyssen all’orrenda strage degli operai bruciati vivi, strage seguita da tante promesse e anche da un provvedimento legislativo appena approvato, ma purtroppo da uno stillicidio di morti sul lavoro che continua.

Bersani denuncia troppi scandali a Sud con i fondi europei, cinquanta miliardi di euro precedenti e cento per la prossima programmazione, e pone condizioni: solo priorità come strade, scuole e asili, acqua e inceneritori. Se ci dimostriamo ancora una volta incapaci di spendere i fondi europei altri paese , come i nuovi membri li utilizzeranno. In una carenza di servizi primari e in una fase di impoverimento generalizzato per tutti quelli che hanno un rapporto di lavoro dipendente questa prospettiva è follia.
In ultimo l’intolleranza nel nostro paese dimostrata con la vicenda del papa prima invitato e poi diffidato dall’andare alla Sapienza. Anche qui una ulteriore sconfitta della laicità dello stato e un segnale di insofferenza di molti giovani e meno giovani verso l’intromissione della Chiesa nella politica e la sottomissione acritica dei politici, di destra e sinistra al Vaticano.
Da dove ricomiciare a sperare dopo aver toccato il fondo?

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