We want sex

postato il 9 Mar 2012
We want sex

Ieri sera ho fatto una buona scelta nella ricorrenza dell’8 marzo tra le tante possibilità offerte. Sono andata a Collegno dove la Sindaca Accossato e il Centro Donna hanno presentato questo recente film di Nige Cole, “We want sex”, su una lotta vincente delle 187 operaie Ford della fabbrica di Dagenham in Essex nel ’68. Troppo spesso di quegli anni si ricorda il movimento studentesco e il neofemminismo e si dimenticano le lotte di donne lavoratrici che hanno fatto fare salti politici e sindacali incredibili, tenuto conto della loro impreparazione e dell’ostilità totale che hanno incontrato nelle famiglie, nel loro villaggio, nel sindacato, ovviamente totalmente maschile e, nei suoi vertici, compromesso con l’azienda.
Le lotte delle donne mi commuovono sempre proprio per questa testarda capacità di non cedere e rivendicare quello che è giusto, costi quello che costi. La solidarietà tra operaie, la sorpresa di diventare protagoniste anche nei media, l’inaspettato aiuto di una donna al governo permetterà di raggiungere quella sexual equality, uguaglianza di retribuzioni con gli uomini, (il titolo gioca sullo striscione semiripiegato ma anche, ci si immagina, sulle battute maschili che hanno accompagnato questa lotta), che sarà poi estesa per legge negli altri paesi industrializzati.
Due anni dopo usciranno in Italia il manifesto di Rivolta Femminile e “sputiamo su Hegel”, “la donna clitoridea e la donna vaginale”,”significato dell’autocoscenza nei gruppi femministi” di quella grande iniziatrice del pensiero femminista che fu Carla Lonzi. Raccolti in un volume con la postprefazione di Maria Luisa Boccia, politica femminista che ha sempre cercato di tenere insieme i due aspetti, la liberazione e l’emancipazione nel lavoro, sono stati riproposti nel 2010 da et al. edizioni e varebbe la pena rileggerli oggi , dopo l’iniziativa di SNOQ sul lavoro di Bologna. Come ho scritto sul post precedente infatti, le rivendicazioni ripetto al lavoro e la crisi, se non sono inquadrate in un forte pensiero autonomo, con tutta l’emotività che si porta dietro, non reggono allo scontro perchè non riescono a mobilitare e a trasformare in forza, le frustrazioni, lo scoraggiamento, le difficoltà enormi che molte donne si trovano ad affronatare oggi. Vengono allora accantonate con le loro rivendicazioni, come denuncia Francesca Izzo sul sito di SNOQ.
Il compito difficile di tenere insieme tutti questi aspetti è quello prioritario in questo tempo se vogliamo vedersi affermare finalmente nella società e nella politica un protagonismo femminile che sbaracchi questo sistema screditato. Secondo Mannhaimer, non crede più nemmeno l’8% di italiane e italiani a questi partiti (Possiamo avere una volta dati disaggregati per genere?Così registriamo cosa pensano le donne).
Scriveva Lonzi . ” Per uguaglianza della donna si intende il suo diritto a partecipare alla gestione del potere nella società mediante il riconoscimento che essa possiede capacità uguali all’uomo. Ma il chiarimento che l’esperienza femminile più genuina di questi anni ha portato sta in un processo di svalutazione globale del mondo maschile[…] Il porsi della donna non implica una partecipazione al potere maschile, ma una messa in questione del concetto di potere” Per quanto riguarda il potere politico e finanziario credo che la messa in discussione vada ben oltre a quella delle donne, ma è pressochè totale. A difenderlo resta solo più quella casta che ci ha guadagnato enormemente in questi ultimi decenni (i redditi dei ministri e dei dirigenti sono esemplificativi al riguardo, oltreche a quelli di Berlusconi ovviamente). Sono pochi e noi siamo la stragrande maggioranza. Se “sul piano donna-uomo non esiste una soluzione che elimini l’altro e quindi si vanifica il traguardo della presa di potere” un’alleanza che metta in primo piano la radicalità femminile non è forse matura? Se non è così vedo poco futuro e qualche realismo nella pofezia Maya.

Commenta

Lascia un commento

Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte1

cm_cookie_lauracima