accantonando Kamala

postato il 14 Nov 2024
accantonando Kamala

Ci ho messo qualche giorno per accettare cosa è successo alle presidenziali degli Stati Uniti. E ora ho realizzato che dopo la vittoria di Trump su Harris, più di come era successo quando la sconfitta era stata l’altra unica donna candidata alla presidenza della storia, la moglie di un ex presidente, Hillary Clinton, sempre eliminata da Trump, è uscito alla scoperta il peggior maschilismo. Elon Musk rappresenta agli occhi del mondo la sconfitta di ogni speranza di un futuro vivibile.

Kamala, nel discorso di accettazione della vittoria dell’avversario ha detto: «Soltanto quando è abbastanza buio si possono vedere le stelle». Ma io mi permetto di sollevare dei dubbi sulla prospettiva di vedere stelle nel buio.

Cacciate dai luoghi che contano donne che si erano candidate a cambiare il modo di governare, che avevano sollevato l’entusiasmo e il sostegno di cantanti ed attrici di fama, è emerso brutalmente quello che il maschile al potere rappresenta oggi. Un accumulo di ricchezza sfrontata, un’arroganza e una ignoranza politica a sostegno, il monopolio di mezzi di comunicazione che orientano a tutti i livelli il voto e poi affiancano il vincitore per dimostrare a tutto il “globo terracqueo” chi ha il vero potere. Musk, il trimiliardario, è il vero vincitore che ha affiancato il Trump resuscitato, a cui detterà cosa fare.

Senza che ce ne rendessimo conto fino in fondo, questa volta si è giocata una partita dove noi donne, insieme alla stragrande parte della popolazione mondiale, non avremo più voce in capitolo. Ogni processo democratico sarà svuotato, ci sarà tolto spazio pubblico e speranza di giustizia sociale e climatica. Già oggi mi manca il respiro pensando a cosa andiamo incontro. Se non apriamo gli occhi e realizziamo cosa ci aspetta, se noi donne non riusciamo più ad esprimere la prospettiva di “un altro mondo possibile” dittatori e accaparratori di tutte le ricchezze, naturalmente tutti maschi, ci porteranno nel baratro.

Per la prima volta nella mia vita, ho paura. Faccio fatica a connettermi con l’esistente e ad ascoltare il battito delle ali di farfalla lontano. Mi spaventano i tanti che nascondono la testa sotto la sabbia. O uccidono senza pietà. Troppa violenza addosso a noi. E nessuna difesa. Troppe chiacchiere che deviano dalla realtà, che intontiscono, che stendono veli.

Anche io, come tanti, me ne sono andata subito da “X” ma non basta.

Non possiamo andarcene da questo mondo. E non vogliamo perdere la vita. Quanti giovani, donne, bambini, lavoratori muoiono ogni giorno intorno a noi? Quanti alberi tagliati, prati cementificati, animali uccisi per essere cibo umano? Ho bisogno di empatia, sguardi curiosi, musica dolce e aria pulita per respirare. Ho bisogno di liberarmi dall’ipocrisia e dalla violenza.

Ho voglia di cercare radici e sostanza insieme a chi ci circonda. Se non trovo ancora speranza di futuro e voci che silenziano questi orridi padroni del mondo, neanche il mio amato presidente Mattarella basterà a salvarmi dall’invasione brutale e nauseante di questi arroganti. E, care sorelle avremo sempre più difficoltà a trovare insieme una via d’uscita da violenza e distruzioni.

 

Commenti:

  • Pinuccia 14 Novembre 2024

    Grazie Laura. Condivido pienamente. E’ un disastro anche per noi. Dobbiamo continuare a spigolarr

  • gabriella 15 Novembre 2024

    #sorella, condivido ogni parola… anche quelle tra le righe che è difficile rendere in un testo scritto… e mi chiedo davvero come le donne americane tutte non abbiano colto l’occasione di un cambio di marcia verso la decostruzione del patriarcato, l’autodeterminazione, la difesa del pianeta, la promozione della parità ecc ecc, accettando una ridicola ‘protezione’ purché siano obbedienti. Scoramento totale.

  • tiziana giangrande 15 Novembre 2024

    Sono assolutamente d’accordo mi chiedo dove siano le donne americane,proverbiali per la loro indipendenza. Paghiamo la colpevole indifferenza dell’Italia nei confronti del diritto alla differenza femminile perciò non siamo forti.

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