Caranzano: quale nome per la “Cosa” politica femminista?
postato il 10 Set 2012È sempre ricco di stimoli l’incontro di Caranzano, tre giorni di vita comune con stimoli culturali alla sera: film, spettacoli e presentazioni di libri. Questa volta Beatrice Monroy ci presenta il suo ultimo libro su Franca Viola, diventata simbolo della ribellione delle giovani siciliane al vergognoso rito della “fuitina”, il rapimento a scopo di matrimonio, che se a volte significava semplicemente per la famiglia sottrarsi ai costi della cerimonia, per altre, come nel caso di Franca, è stato uno stupro continuato per giorni che terminava con un matrimonio imposto. Matrimonio che il padre di Franca, e non lei, ha rifiutato per ragioni mafiose che sono rimaste occulte, visto che Franca ancora oggi non vuole parlare e il rapitore è stato ucciso in carcere. Dopo di lei però altre rapite hanno trovato la forza di rinunciare al matrimonio riparatore e hanno determinato l’affossamento di norme vergognose, delitto d’onore compreso, che legittimavano queste barbarie.
Se abbiamo messo fuori legge gli stupri e gli assassini patriarcali non siamo riuscite a farli cessare: femminicidi e violenze riempiono le cronache e, nel nostro paese, almeno una donna su tre nella sua vita ha sperimentato la sopraffazione violenta. Per noi questo è il fatto politico più rilevante che ci fa riparlare di cosa è il femminismo. La coscienza che abbiamo maturato, anche conseguente al silenzio della politica e delle istituzioni su questa realtà, è che non ci basta più chiedere che le donne abbiano accesso alla politica. Il problema all’ordine del giorno, che verrà discusso anche a Paestum, è come concretizzare una direzione politica femminista come rivoluzione necessaria di un sistema economico, politico e sociale in crisi profonda.
L’ascolto delle relazioni introduttive e delle prime testimonianze mi fa proporre un braistorming sulle parole chiave emerse per capire le priorità comuni: cittadinanza, affidamento/affidabilità, sorellanza, maternità, matriarcato, personale/privato e pubblico/politico, natura/cultura, solitudine/socialità, comunità, pari opportunità, conflitto, lineare/tridimensionale/circolare, teoria/pratica, memoria, storia, biografia, ricerca, trasmissione, accoglienza, biopolitica, ecologia, responsabilità, verifica, complicità, collaborazionismo, cooperazione, fedeltà/tradimento, dignità, appartenenza, identità, curiosità, potere, carriera, cura, vizi e virtù, necessità, presenza, rappresentanza. Seguendo il filo dei pensieri di tutte alla fine si cerca di districare l’intreccio di storie, desideri e parole ed emergono possibili nomi del femminismo politico odierno in Italia: Rete, Patto, Piano di azione, lista civica ( Monica ricorda l’esperienza dimenticata di Rovereto), partito delle donne, movimento politico delle donne. Individuare il nome sarà anche darci identità ed appartenenza chiara e possibilità di stringere eventuali patti con altri soggetti, con donne che praticano ancora oggi la doppia militanza, di costruire percorsi e luoghi politici radicati nella realtà e arricchiti dalla memoria di quelle che sono le pietre miliari (bellissima espressione che riprendo da Rosangela) della nostra storia individuale e collettiva.
Commenti:
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grazie Laura della bella e appropriata citazione