Che meraviglia Paestum

postato il 8 Ott 2012
Che meraviglia Paestum

Voci, colori, abbracci, emozioni. Ritrovare, tutte insieme, amiche che non vedevo da anni o da decenni. La leggerezza delle esperienze, anche quelle difficili e dolorose, che si intecciano alla speranza e alle passioni. Le giovanissime con i visi levigati e gli occhi spalancati al futuro e noi con i volti segnati da rughe che ci hanno addolcito. Tutte femministe storiche. Tutte sorelle. Nella sala strapiena il microfono corre veloce di mano in mano e le voci si alternano. Si fa silenzio quando le parole affondano nella testa e nella carne e la pelle rabbrividisce. “ma chi ha stabilito che una parte dell’umanità fosse serva dell’altra? neanche un dio avrebbe potuto. La libertà è venuta al mondo quando una donna ha detto ad un uomo tu sarai padre se e quando lo voglio io. Una ferita mortale al patriarcato. Un affronto da far pagare.” Le braccia in alto e le mani che sfarfallano allegre in un gesto liberatorio. Siamo tutte con Alessandra, siamo con Lea, che ci ha volute tutte qui. ” Mettiamo in discussione la politica dal suo atto fondativo, risalendo alla radice dei problemi, della vita, delle persone, della creatività, rileggendo continuamente il percorso individuale e collettivo per aprirci a soluzioni nuove ” Siamo tutte con tutte a cominciare da Francesca di Bari che apre il dibattito dicendoci che il trovarsi con ottocento donne le provoca una grandissima emozione e anche paura. Ci sentiamo precarie tutte, le giovani che saltellano in cerca di lavoro e hanno una vita davanti e noi che dal lavoro stiamo uscendo, e la vita ce la siamo già giocata. Partendo da noi sappiamo che è nostro atto fondativo mettere al centro la vita e le nostre relazioni. Il metodo è sostanza come stiamo dimostrando
“Invece di occupare sempre più spazi, cominciamo una pratica di sottrazione. Se le donne africane si sottraessero basterebbe mezz’ora a far crollare la società: da noi forse ci vorrebbe un giorno se avessimo il coraggio dell’irresponsabilità”, ma anche “agire mette in discussione i margini di contrattazione”, “sui contenuti ci divideremo ma sulle pratiche politiche ci possiamo ritrovare insieme” e “quello che ci tiene insieme è la passione politica” ma “va rimesso in discussione il concetto di delega”.
Come governare chi ci governa? non posti da occupare ma equilibrio da realizzare, non solo con una presenza paritaria di donne ma con una forte e determinata opinione pubblica femminile che preoccupi chi ci governa e gli dia l’obbligo di redere conto.
“uno stato può rasentare il fallimento solo se è capace di rendere più piacevole la vita”. Ma l’ha resa solo piacevole ai politici che hanno dissipato le risorse pubbliche e per questo metà di elettori ed elettrici non voteranno più. Noi non possiamo tradire le donne che hanno lottato e perso la vita per permetterci di votare. Siamo in debito con loro e non votare non può essere la nostra forma di lotta.
Per oggi mi fermo qui. Troppi pensieri che si affollano e ancora troppe emozioni. A passeggio con Linda Laura ed Alessandra tra i templi rosa e d’oro, a cena sul mare con Marella e Grazia e a nuotare sola nel mare prima di iniziare e alla fine. La tuffatrice trova un mare dolce, caldo e trasparente.

Pubblicato in: Donne,

Commenti:

  • Ferdinanda Vigliani 9 Ottobre 2012

    Sì, a Paestum accadeva qualcosa di unico e misterioso. Io non ho potuto sperimentare la dolcezza del vivere anche tra le onde di quel bellissimo mare, perché sono dovuta ripartire in tutta fretta. Ma è accaduto che dopo un viaggio massacrante, un’amica derubata sull’autobus affollato che a Napoli ci portava alla stazione, la denuncia, il ritardo e due notti in cui il sonno ristoratore era stato di poche ore… nonostante tutto questo, che in un’altra situazione mi avrebbe ridotta uno straccio, ero lucida e presente e stavo benissimo. Un’energia, non so come altro chiamarla, buona e sostenente, una forza che alimenta la speranza, un dialogo che dà senso alle cose. Devo ancora riordinare le idee e i tanti appunti per provare a fare una sintesi dei tanti contenuti politici, ma per ora condivido con Laura il bisogno di dire del bene che Paestum mi ha fatto. A presto. Ferdinanda

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