Contro mafia e camorra: Battaglia e Saviane
postato il 28 Nov 2007
Ieri sera a Torino Letizia Battaglia, fotografa dei delitti di mafia di fama mondiale e mia compagna all’inizio dell’avventura dei Verdi, ha presentato il suo primo “corto”. Alla serata, organizzata nel quadro di iniziative contro la violenza alle donne, hanno partecipato diverse relatrici coordinate da Laura Firpo e un unico uomo Don Ciotti.
Il bellissimo cortometraggio, poetico e disperato, riprendeva alcuni dei suoi scatti di omicidi di mafia mettendo l’accento sul dolore delle donne, madri, mogli e figlie. Di questo dolore e di questa disperazione ha parlato Letizia, lucidamente e senza speranza, riferendo questi sentimenti soprattutto a sè, sopraffatta dalla violenza mafiosa che ha documentato nella sua vita e incapace di stare lontana dalla sua città, Palermo. Superati i settanta anni ha confessato la sua disperazione nel non credere più che questo cancro si possa vincere: proprio lei che ha dedicato tutta la vita alla lotta contro la mafia e alla presa di coscienza dei diritti di libertà, democrazia e cittadinanza a partire dalle donne ha detto di non credere più alla loro innocenza. Le donne sono complici e colpevoli. Proprio come questo governo in cui aveva riposto speranza di cambiamento e che poco ha fatto. I politici locali sono collusi e gli imprenditori pagano quasi tutti il pizzo. Quelli che si ribellano sono troppo pochi per poter cambiare qualcosa.
Don Ciotti ha denunciato l’ultimo salto “qualitativo” della mafia: proporsi come antimafia! Organizzare manifestazioni per la legalità, creare cooperative per lavorare nei terreni confiscati: ne sono già state scoperte tre. Ma ha concluso ricordando una giovane madre, costretta a sposare un mafioso che si è rivolta a “libera” per uscire da questo giro di morte e che ci sta riuscendo.
Lo ha raccontato, questo piccolo seme di speranza, quasi per confortare Letizia più che per valorizzare il suo enorme lavoro.
In quelle terre un mio caro e appassionato amico di gioventù, ai tempi di Lotta Continua, Marco Rostagno, che ha pagato con la vita le sue denuncie, sta ancora aspettando giustizia.
Mentre Letizia e Don Ciotti parlavanoSaviane, giovane e coraggioso giornalista costretto a vivere sotto scorta per avere scritto un libro “Gomorra”, che scopre alcuni affari attuali della camorra e i loro intrecci con la moda, non solo con i rifiuti e il cemento. pensavo a tutti quelli e quelle che sono morti ammazzati dalla criminalità organizzata per avere tentato di opporsi e allo stato di oppressione intollerabile che a Locri, all’indomani dell’omicidio Cotugno, i giovani hanno sintetizzato in quello striscione diventato famoso: E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI.
Ripensavo anche a Saviane, giovane e coraggioso giornalista costretto a vivere sotto scorta per avere scritto un libro: “Gomorra”, che scopre alcuni affari attuali della camorra e i loro intrecci con la moda, non solo con rifiuti e cemento.
Certo che fotografi e fotografe di moda e di pubblicità, quelli che vendono la donna oggetto per vendere merci, sono anch’essi complici se non denunciano cosa sta sotto TV e industria del bello.
E altrettanto imprenditori e imprenditrici se non contrastamo ma fondano il loro made in Italy nel modo descritto da Saviane.
Così torniamo alla capacità del femminismo degli anni settanta di denunciare questi legami che passano sui corpi delle donne alla stregua di prostituzione e tratta. Mia care amiche al governo e in parlamento, soprattutto quelle che legiferano considerando la prostituzione un lavoro, avete un quadro di quanti lavori sono prostituzione?
Commenti:
-
L’arte contro le mafie,cotro la politica clientelare,contro lo sfruttamento minorile.PITTORE ANTIMAFIA GAETANO PORCASI.WWWGAETANOPORCASI.IT
-
Italiani difendiamo i nostri diritti,per il diritto di un popolo civile,libero da una politica clientelare corrotta.pittore antimafia Gaetano Porcasi
-
pensate, come si puo’ sconfiggere la mafia basta chiudere i rubinetti dei soldi gestiti dalla politica clientelare i soldi dei cittadini Italiani pittore Gaetano Porcasi wwwgaetanoporcasiit
-
L’ARTE CONTRO LE VIOLENZE MAFIOSE. LE OPERE RACCONTANO LA STORIA DAL 1943 AL 2007 http://WWW.GAETANOPORCASI.IT
Scritto da: PORCASI GAETANO | 25 marzo 2008 a 00:52
L’impegno nel sociale.La parola legalita’ è stata a tal punto usata da provocare nei cittadini,quando la si sente un senso di fastidio.Applicare la legalità ed affermare di rispettare le legge dello Stato dovrebbe essere il primo passo che ogni cittadino dovrebbe fare come osservare i suoi doveri,per poi chiedere di avere garantiti i suoi diritti.L’arte cosi come la legalità sebrano due entità astratte ma non è cosi.Sono stato sempre convito che l’arte non è solo estetica,ma quando fa riflettere sui problemi sociali e dell’umanità diventa uno strumento per risvegliare le coscienze,Cosi l’artista che è sensibile ai temi sociali non può esimersi dal denunciare con lo strumento che ha a disposizione le discrasie della società ed in essa delle lobby di potere.Il potere infatti non ama essere criticato, qualunque ideologia proclami e di qualunque colore si veste. Il potere ama conservare e preservare se stesso e può influenzare ed indirizzare la politica,la società. Nelle mie opere ho cercato di segnalare e sottolineare il ruolo devastante del potere sulla politica,sull’ambiente,sulle persone.Il denaro alleato stretto del potere pur di svilupparsi tende a calpestare la dignità dell’uomo e la bellezza della natura e spesso la salute stessa di ciascuno.Per questo ho pensato alle mie opere come strumento di denuncia sociale.E quando ho segnalato l’inquinamento di cui siamo noi stessi vittime ogni giorno puntuale è arrivata la reazione con denuncia,con ostracismi,e con l’indifferenza alle mie opere che talvolta sono state dele provocazioni,proprio per dimostrare come le generiche affermazioni di legalitàa nulla valgono quando si dice di voler fare una cosa e poi si realizza l’esatto opposto.Recentemente con amici,giornalisti,politici di buona volontà stiamo provando a mettere in campo un laboratorio culturale trasversare che ha ala base l’onestà ,l’osservanza dei valori umani,il rispetto delle diversità l’ipegno per conservare alle generazioni future un pianeta ed un ambiente vivibile fatto da persone solidali nei fatti.Per questo abbiamo pensato di dover accerttare il confronto con gli uomini di buona volontà.E’ in questo spirito che ho deciso di accertare questo riconoscimento che viene da chi vuole intestarsi un progetto di buon governo che possa migliorare la qualità della vita della nostra terra.E’ una la sfida che lanciamo a voi e che facciamo a noi stessi.Pittore antimafia Gaetano Porcasi.www.gaetanoporcasi.it
Scritto da: PORCASI GAETANO | 22 giugno 2008 a 15:55
-
comlimenti alla Dott.ssa Laura Cima per il suo straordinario lavoro.Pittore antimafia Gaetano Porcasi.