Galassia di stelline e casta
postato il 13 Giu 2016Un libro sulla presenza e partecipazione delle donne in politica nella prima repubblica che ci fa riflettere su quanto è cambiato oggi. Si intitola “Viaggio in terza classe” a significare lo spazio che è stato lasciato loro nella seconda parte della prima Repubblica, la fine del novecento. L’autrice è Marta Ajò, mia cara amica dalla Commissione Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio, a cui ho partecipato sotto la presidenza di Tina Anselmi, Silvia Costa e Marina Piazza, prima che la ministra Prestigiacomo la affossasse.
Marta oggi mi ha mandato anche un suo articolo http://www.dols.it/2016/06/12/
Credo che ricercare le radici tra le nostre Costituenti come stiamo facendo oggi, ai 70 anni dal voto alle donne (vedi questo articolo), e interrogare il post femminismo degli anni ’70, e l’impegno di chi di noi si è speso nei partiti e nelle istituzioni, anche quelle delle donne, sia importante per il confronto. Avevo cominciato a sollecitarlo anche nel mio libro “Il complesso di Penelope” che le amiche aostane dell’Istituto della resistenza hanno voluto usare come titolo per il bell’incontro a cui mi hanno invitata quindici giorni fa.
Marta ricorda “quante umiliazioni, quante carriere spezzate, quanto sacrificio” e quanto impegno c’è voluto per raggiungere “un’uguale e pari rappresentanza di donne in ogni luogo”. Confessa di non aver all’inizio “maturata l’idea che agendo insieme ad altre donne” avrebbe potuto rivendicare più opportunità, di aver pensato allora che le battaglie per la libertà e per i diritti non potessero avere genere. Riconosce di aver sbagliato. E solo con il tempo di aver sviluppato “una forte capacità di stima e di sorellanza” che le ha consentito di relazionarsi con amicizia, “di costruire sulla diversità”
“Altro non volevamo che la legittimazione della nostra identità a pieno titolo ma “ Nelle logiche e nei comportamenti interni (al PSI) vivevamo una doppia emarginazione. Salivamo e scendevamo secondo le alleanze[…]contate e divise per correnti, dipendenti all’interno di esse, contando un numero”
La storia di Marta coinvolge per tutto il libro, e non posso ripercorrerla qua: sono molte le affermazioni e i ricordi che mi hanno commossa, compresi quelli della nostra esperienza comune nella Commissione presieduta da Silvia che “impresse un taglio marcatamente politico alla sua funzione” Tutto cancellato perché la storia maschile non ammette spazi a ciò che hanno fatto le donne. Ci tornerò ma ne consiglio la lettura intanto.
Oggi che la Boschi ha ricevuto dopo Josefa Idem la delega alle Pari opportunità da Renzi tutto è cambiato. Di tutele le donne non ne vogliono più sentire parlare. Esercitano i diritti che l’attuale Costituzione riconosce loro, a partire dal fondamentale art.3, pretendendo che lo Stato rimuova gli ostacoli che si frappongono innanzitutto alla loro libertà e al diritto di vivere. Ma questo succede sempre meno visto che anche la legge per l’aborto non è applicata in un numero crescente di situazioni e i femminicidi aumentano.
Per questo con Marta mi trovo a sperare che le giovani donne candidate a sindaca, che quelle elette in Comune, (a Torino sette su dieci senza nessuna azione positiva ma con la capacità di raccogliere più preferenze) facciano finalmente la differenza. Noi e tante altre ragazze degli anni settanta, saremo al loro fianco. Consce che anche i rapporti tra di noi non sono facili in questa società liquida, che nei partiti che resistono al disfacimento, nonostante le apparenze di giovani donne ministre e con alti incarichi, la legge delle appartenenze dettate dagli uomini siano pesanti. Tanto più lo saranno se diamo un colpo a democrazia e partecipazione con la nuova legge elettorale dell’Italicum, dove la cooptazione del segretario di partito scavalca le preferenze assegnate, e la riforma della costituzione nata dalla resistenza riduce tutti gli spazi in cui si esprime la sovranità.
Commenti:
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Ci sono momenti che ,come segnalibri, ci avvertono che siamo ad una pagina importante della storia, del nostro cammino, della nostra vita. Quella che attraversiamo in questi tempi recenti, in questi giorni, non sono solo fatti, si sta preparando qualcosa di nuovo e di diverso. Porvi l’attenzione è un obbligo, La riflessione che stimola quanto scrive Laura è molto forte e va accolta come merita. Il libro di cui parla, “Viaggio in terza classe” (che si può acquistare tramiite Amamzo, Ibs, L’Erudita ed.) traccia proprio i percorsi accidentati degli ultimi decenni e come sia possibile tendere sempre ad una rinascita collettiva.