Liberiamo anche Pakhshan Azizi

postato il 13 Gen 2025
Liberiamo anche Pakhshan Azizi

L’Iran ha confermato per la prigioniera curda, arrestata un anno e mezzo fa e incarcerata a Evin dove c’era Cecilia Sala, la condanna a morte per impiccagione. Oggi, dopo l’uscita dal carcere di Abedini, anziché l’estradizione che volevano gli Stati Uniti, e il suo ritorno in Iran avvenuto ieri mattina con volo AISE, è chiaro che la liberazione di Cecilia è stato uno scambio concordato con il governo iraniano. Si è trattato di uno scambio concordato attraverso governi e diplomatici, come era chiaro nonostante la Meloni nella conferenza stampa non ne avesse fatto cenno. Si dice che gli Usa che ne pretendevano l’estradizione, si accontenterebbero della valigia con i suoi documenti e progetti relativi alla produzione e commercio di droni di cui Abedini è esperto. Sembra siano stati venduti anche a Putin e usati contro l’Ucraina.

Non è possibile invece nessuna azione politico diplomatica dell’Ue e degli Usa che liberi questa giovane curda accusata genericamente di ribellione. E di far parte di gruppi armati curdi, ovviamente malvisti anche in Iran, dove sono perseguitati tutti i curdi che lo abitano, anche se non sono combattenti

E come sappiamo le donne non sottomesse corrono grossi rischi di essere uccise o perseguitate. Masha Amini che aveva il velo messo male è stata portata in una stazione di polizia e poi uccisa. Non si hanno più notizie della donna che si era svestita per protesta e che presa dalla polizia si dice sia stata messa in manicomio. Né di tante altre di cui non sappiamo più nulla che hanno partecipato o simpatizzato per le manifestazioni di dissenso.

Nessuna diplomazia Usa, Ue o nostra potrà impedire le singole uccisioni, ma se ci fosse accordo per difendere la vita delle donne dove è continuamente minacciata, da parte delle democrazie occidentali che intrattengono rapporti politici, diplomatici e commerciali con tutti gli stati quando hanno convenienza, forse si potrebbe dare qualche speranza e favorire mobilitazioni del movimento delle donne a sostegno delle vittime delle violenze di stato.

I femminicidi sono purtroppo all’ordine del giorno ovunque. Ma diplomazia internazionale insieme a movimenti di donne interni all’Iran, scontando i gravi rischi delle donne coinvolte, ma sostenute anche da movimenti e manifestazioni in Ue e negli States potrebbero aprire qualche speranza.

Pare che Trump, che tra una settimana si insedierà alla presidenza, abbia concordato con Meloni, nella visita lampo a Mar-a-Lago, questo rilascio e che si accontenti dei documenti contenuti nella valigia di Abedini, che sono stati duplicati.

Nel frattempo ha incolpato il governatore democratico della California per la incapacità di prevenire e contrastare i terribili incendi che la stanno devastando e che hanno già causato almeno 24 morti accertati e centomila senza casa. Se il vento continuava oggi con la stessa intensità si sarebbero dovuti evacuare milioni di persone in pochi minuti. La siccità favorisce il diffondersi veloce delle fiamme e i pompieri possono fare ormai ben poco rispetto alla velocità con cui l’incendio si diffonde.

In Italia una sentenza per femminicidio doppio di moglie e figlia di 22 anni ha riconosciuto come attenuanti “le nefaste dinamiche famigliari” che avrebbero prodotto un blackout esistenziale.  In ragione della “comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l’autore a commettere il fatto reato”, invece di condannarlo all’ergastolo come richiesto dalla Procura, la Corte di Assise di Modena lo ha condannato a 30 anni.

Mala tempora currunt.

Commenti:

  • paola 14 Gennaio 2025

    la sentenza di Modena è un vero scandalo! Non possiamo tacere!

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