Segnali da non sottovalutare
postato il 27 Nov 2018Ho partecipato ieri alla manifestazione sotto il Comune di Torino indetta dal comitato NoPillon per sostenere la mozione dell’opposizione, a cui la maggioranza ne ha fatta seguire una analoga, per il ritiro del pdl. sono state approvate entrambe dopo tre commissioni sul tema, con comitato e associazioni anche maschili, padri separati e Cerchio degli uomini, che avevano sostenuto le ragioni per il ritiro ampiamente articolate da quello che ormai è un movimento femminista riunito su questo tema. Salvini, Pillon e Fontana cominciano a franare un po’ grazie a noi?
Di corsa poi al Massimo, TFF, per vedere un bel film di un giovane regista, sardo come tutti gli attori: di Bonifacio Angius “ovunque proteggimi”, mi sono commossa, ho riso, sono uscita pensando che forse un pò di speranza di rispetto e di aiuti, donne e bambini, la possiamo riporre negli sfigati maschi. Perchè in quelli illustri, ahimè, è difficile. Non solo quelli denunciati da #metoo, non solo i politici sotto processo di Nudm Salvini, Fontana e Pillon, ma anche un grande regista morto ieri, Bertolucci, e incensato su tutti i giornali oggi, rimuovendo lo stupro voluto sul set di Ultimo tango a Parigi. Banalità del male maschile? Marginale se una giovane attrice subisce, nessuna conseguenza.
Ma nella stessa giornata arrivano anche notizie inquietanti: in Cina è stato modificato il Dna di due gemelline, prima della nascita, per renderle impermeabili al virus dell’AIDS. Datemi una spiegazione di questo nuovo “progresso” violento della scienza: le femmine al servizio della sessualità maschile dalla nascita, senza rischi di contagio? La mia cara amica filosofa di Diotima, Elvia Franco, così scrive al riguardo:
Oggi abbiamo avuto notizia della nascita di Lulu e Nana , due bambine (guarda caso!) geneticamente modificate. Le prime al mondo. (Che il femminile non si lagni per deficienza di primati).
Non mi sono stupita più di tanto. Non mi sono scandalizzata più di tanto. Tutto è avvenuto nell’orizzonte di possibilità della tecnica. La tecnica quello che può fare, lo fa.
E l’etica? Serve strumentalmente per allentare momentaneamente i processi di modificazione della vita umana e non. Serve fino a quando non si crea un’opinione pubblica , almeno un poco consistente, per procedere come fin dal primo momento si voleva procedere.
E la politica serve? Sì, ma in che modo? In modo di impedire che questa opinione pubblica si formi, o facendo in modo che si formi un’opinione pubblica del tutto diversa e legata alla materialità viva della nascita. Nate/i da donna, con materiale genetico DOC. Ma in base a quali convinzioni profonde e comuni dovrebbe maturarsi questa opinione pubblica? Anche fra donne si pensa, e credo non in minoranza, che la natura sia l’infinitamente manipolabile, ovviamente a fin di bene (o di lucro, prestigio, ecc…che prendono il nome di bene).Lula e Nana hanno ricevuto in fin dei conti nel DNA una proteina che le proteggeva dall’AIDS! E allora, dov’è il male?
Born not made.
Ma se non ci sono strumenti teorici potenti che guardino alla natura come al non infinitamente manipolabile, inevitabilmente c’è lo stadio . Inevitabilmente si gioca la partita dei BORN contro i MADE e anche se vincono i BORN c’è da scommettere che si tratti di vittoria amara, di vittoria cioè che rintuzzi la voglia di rivincita dei MADE in una guerra di posizione che costringe le nostre esistenze a giocarsi il tempo della vita , come in trincea, in qualche centinaio di metri quadrati. Chi vuole questa cosa, che di fatto si impone come la più probabile.
Ci vuole l’impianto teorico.
Forse per distrazione, ma io finora non mi sono accorta che ci sia una chiamata al pensiero su questo. A trovare cioè nel pensiero delle ragioni per cui si possa dire che la natura non è ( o è) l’infinitamente modificabile, sfuggendo così dalla conta dei numeri. Questa è la questione.LA MANIPOLABILITA’ DELLA NATURA. Non bastano le relazioni, necessarie, necessarissime , ma non sufficienti. Ci vuole la TEORIA. La teoria maturativa. La teoria chiarificatrice.
Commenti:
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L’embrione ingegnerizzato risponde a qualcosa di diverso da parte dell’immaginario maschile, che non sia espropriazione totale della potenza procreativa femminile?
La tecnoscienza può ben nascondere questa volontà di sostituzione chiamandola con i nomi più carezzevoli: assenza di malattie, spinta verso un mondo di sane e sani, anzi di sanissimi, serenità sociale e felicità individuale, ecc…ecc…
Purché si arrivi al punto che le donne siano espropriate del tutto della loro potenza generativa, possibilmente con il loro consenso! Questo è il fine. Conscio o inconscio che sia, tendono lì.
Bisogna che il pensiero femminile, in primis, si lanci a riflettere in profondità se la natura è l’infinitamente modificabile o se invece non è quella ridicolissima cosa che dobbiamo custodire, curare e perfino amare e non per mandare, nei luoghi custoditi, curati ed amati, qualche Paperon de’ Paperoni a godersi la vita, ma per dare un senso fondante alla nostra esistenza. Un senso che sarà consegnato alle giovani generazioni, perché vadano sempre più avanti in questa via di vita che non ne ha altre . C’è solo questa.