Violenza degli uomini sulle donne, violenza tra donne, e violenza del governo sulle donne
postato il 17 Ott 2012
L’evento nazionale di SNOQ a Torino sulla violenza dal titolo “Mai più complici”, ritenuto ambiguo da alcune partecipanti e operatrici (gli operatori in questo campo sono veramente pochi, così come gli uomini che riflettono a fondo sulla sessualità e sul potere maschile), è stato movimentato domenica mattina dalla contestazione di alcune giovani studentesse del Collettivo AlterEva e da alcune delegate Fiom fatta dal fondo della sala alla Ministra Fornero. La maggior parte dei pochi trafiletti che hanno riportato commenti giornalistici sui media, hanno messo in rilievo la disponibilità della Ministra che ha invitato le contestatrici sul palco, e poi ad un confronto separato, e che ha però accusato l’unica che è riuscita a salire di voler prendersi la scena piuttosto che confrontarsi e ha sostenuto che gli uomini la contestano in un modo più civile. Alcune affermazioni dal palco(anche quella sull’Africa) e neil tavolo (vengo da una famiglia operaia e poi sono salita grazie al matrimonio, devo ascoltare chi produce in periodo di crisi, come se chi lavora non producesse, e così via) non ci fanno sentire questa Ministra come una che difende i diritti delle donne ma piuttosto come una che è portatrice di cultura e di interessi degli uomini.
La rete è affollata di ricostruzioni e commenti dell’avvenimento, e chi non c’era avrà avuto modo già di farsi un’opinione, ma io vorrei tornare su alcuni nodi politici emersi nella riunione del Laboratorio di ieri sera, a cui hanno partecipato la responabile del comitato Torinese di SNOQ, Laura Onofri e una fondatrice del gruppo donne FIOM, Sandra Fioccardo, con cui ho condiviso un progetto di intervento di fronte alle porte di Mirafiori insieme a Telefono Rosa, quando ero Consigliera di parità, e molte riunioni, dibattiti e manifestazioni. Un confronto difficile a caldo, sia sui metodi sia sui contenuti, di due donne che hanno vissuto come violenze subite i reciproci comportamenti quella mattina, che ha smosso di poco i loro convincimenti facendo concludere a Ferdinanda, che cercava come me di non parteggiare per l’una o per l’altra ma di confrontarci insieme: “dobbiamo ancora imparare a gestire i conflitti tra di noi”. Sono comunque fiduciosa che il tentativo di ritrovarci insieme a riflettere su quanto accaduto sia un primo seme di un tempo nuovo, dopo Paestum, in cui le differenze si possono confrontare con arricchimento di tutte.
Sul tema della violenza contro le donne, degli uomini e del governo, segnalo il bell’articolo di sul Manifesto di Ieri di Luisa Betti che apre un dibattito molto chiaro su cui sarebbe importante che ci esprimessimo senza arroccarci immediatamente sulle nostre posizioni.
Sono convinta che è ora che facciamo valere con più convinzione i nostri diritti nei confronti di un Governo che continua a fare scelte contro le donne e a favore di poteri forti e di un Parlamento sordo e misogeno che è meglio non si cimenti su una legge sulla violenza sessuale perchè chissà che ne esce. Basta ricordare i recenti commenti in occasione della legge sulla quota del 30% nelle elezioni comunali!
La contestazione è l’unico modo perchè le istituzioni aprano le porte alle nostre istanze? Un intervento dal palco, come avrebbe dovuto esserci da parte della segretaria regionale CGIL Donata Canta (ed è stranamente mancato come i commenti seguenti alla contestazione), avrebbe avuto lo stesso effetto dirompente?
Come mai gli uomini, anche quelli del sindacato, si guardano bene dall’appoggiarle? E le donne nel sindacato e le politiche nelle istituzioni e nei partiti?
Se non mettiamo insieme la forza e la ricchezza delle nostre differenze ma ci arrocchiamo nelle appartenenze e nel difendere le nostre iniziative come possiamo passare dalla contestazione alla gestione del conflitto aperto con il governo, e tra di noi? Il ruolo positivo di Alida Vitale, consigliera di parità regionale in Piemonte, deve continuare perchè il governo impedisca almeno le violazioni di legge praticate dalla Fiat. Dimostra anche che politiche delle pari opportunità e politiche femministe possono utilmente affianacarsi per raggiungere obiettivi comuni.
Paestum ha colto l’aria nuova e la necessità di una politica femminista condivisa che non dimentichi le radici. Facciamo in modo di continuare con il grande entusiasmo, e reciproco riconoscimento di quei giorni.
Commenti:
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e brava Laura, grazie per tutte le informazioni e l’impegno che ci metti.
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molto interessante, grazie Vittoria
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grazie Laura per aver dato parola a Laura Onofri e me nel tuo Laboratorio Politico.
Condivido nella sua totalità il progetto da te sollecitato in molte occasioni, quello di mettere insieme “la forza e la ricchezza delle nostre differenze” e proprio per questo penso che sarebbe importante riuscire ad articolare gli elementi più disparati di cui è fatto un avvenimento, vederne gli aspetti sostanziali e marginali, collocare ciascuno in una gerarchia di valori e di priorità rispetto allo scopo che si vuole raggiungere e al valore simbolico del gesto.
Come tu ben sai, per noi donne della FIOM la violenza alle donne parte anche dal non poter essere, per la maggior parte, economicamente autonome (a parità di lavoro le donne hanno mediamente salari più bassi rispetto agli uomini) e, la stretta sulle pensioni e sul mercato del lavoro peggiorano sostanzialmente le nostre condizioni di vita e di lavoro aumentando la discriminazione. Tale dimensione economica non può essere ignorata dalle altre dimensioni di ricerca.Naturalmente tutte sappiamo che la tensione a costruire un progetto condiviso può richiedere tempi lunghi per concretizzarsi.
Naturalmente penso anche che né tu né le donne presenti mercoledì al Laboratorio avranno pensato di liquidare ogni questione in così poco tempo e mi auguro che, mitigata da parte di tutte la passione dei fraintendimenti, possa trovare posto una discussione positiva e costruttiva.Per quanto concerne poi l’incontro con la ministra Fornero, al di là degli aneddoti(che andrebbero lasciati nel privato e mai estrapolati dal contesto) si è dimostrata attenta all’ascolto e per questo vogliamo continuare un dialogo con lei, partendo dalla sua promessa: “Contestualizzate i punti delle vostre istanze e avrete una risposta”.
sandra fioccardo -
care amiche, cara sandra grazie per il tuo commento al blog. Il peggioramento delle condizioni delle donne aumenta le nostre discriminazioni che nessun governo cercherà di sanare se non siamo protagoniste politiche in questa società. Sono molto contenta che continuiate il dialogo con Fornero perchè ci aiuterà tutte. Fateci sapere